giovedì, Marzo 28, 2024
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Facciamo luce sulla psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria, cronica, non contagiosa della pelle. Secondo le stime dell’International Federation of Psoriasis Associations, questa patologia colpisce nel mondo 15 milioni di persone, in Italia circa due milioni (il 3,1% degli abitanti).

La psoriasi ha la stessa incidenza nei due sessi e può insorgere a qualsiasi età. Solitamente compare per la prima volta tra i 20 e i 30 anni, mentre è rara nei bambini. Un secondo picco di incidenza si registra nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni. Si può presentare sotto diverse forme. Quella più comune è la psoriasi a placche, che corrisponde all’80-90% di tutti i casi, ma esiste anche la psoriasi guttata, inversa, eritrodermica, pustolosa. Alla base della malattia c’è un disturbo immunologico, con tendenza all’infiammazione cronica, che determina l’accumulo abnorme di strati cellulari. La conseguenza è la formazione di placche biancastre desquamate di varie dimensioni sulla superficie della pelle. In particolare, sono colpiti gomiti, ginocchia, schiena, zona lombare e cuoio capelluto. Nelle forme più gravi si estende su tutto il corpo. È una patologia multifattoriale. Non è, quindi, possibile determinare con certezza un’unica causa, anche se, nella maggior parte dei casi la componente genetica e lo stress giocano un ruolo importantissimo, oltre ad obesità e tabagismo.

I sintomi più comuni sono secchezza della cute, arrossamento, prurito, eritema, dolore articolare, sensazione di bruciore e sanguinamento, specialmente nella zona inguinale ed ungueale. La psoriasi non deve essere considerata semplicemente una malattia della pelle. E’, infatti, emerso con chiarezza che si tratta di un’affezione a interessamento sistemico, associata a molte altre patologie, prima fra tutte l’artrite psoriasica, che interessa fino al 30% dei malati, oltre a disturbi articolari, metabolici, cardiovascolari e intestinali. La diagnosi è prevalentemente clinica e la gravità si misura in base all’estensione delle lesioni, al grado di eritema, desquamazione e infiltrazione, alla risposta alle terapie e al livello di disabilità sociale e psicologica che causa a chi ne è affetto.  Vi è un consenso generale nel considerare l’indice PASI (Psoriasis Area Severity Index) o la superficie corporea interessata (BSA – Body Surface Area) come indici di gravità clinica, mentre l’indice di qualità di vita come il DLQI (Dermatology Life Quality Index) dovrebbe essere impiegato in associazione con i due sopra citati. 

Bimekizumab è il primo trattamento approvato nell’Unione Europea (UE) per la psoriasi a placche da moderata a grave. 

In merito a questa patologia, UCB, azienda biofarmaceutica globale, ha annunciato che la Commissione Europea (CE) ha concesso l’autorizzazione alla commercializzazione di bimekizumab per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave negli adulti candidati alla terapia sistemica. “L’approvazione di bimekizumab in Europa è la prima autorizzazione a livello mondiale alla commercializzazione di questo nuovo trattamento per la psoriasi e rappresenta un momento storico per la comunità dermatologica. La nostra ambizione è quella di trasformare la vita delle persone che vivono con malattie gravi, e siamo incredibilmente orgogliosi di portare una nuova opzione di trattamento alle persone che vivono con la psoriasi a placche da moderata a grave in Europa. Crediamo che bimekizumab abbia il potenziale per aumentare le aspettative di ciò che il trattamento della psoriasi può offrire” ha detto Emmanuel Caeymaex, Executive Vice President, Immunology Solutions and Head of US, UCB. 

La psoriasi può avere un considerevole impatto fisico e psicologico sui pazienti, oltre ad essere dannosa per la loro qualità di vita, influenzando potenzialmente il lavoro, le attività ricreative, le relazioni, la vita familiare e sociale. Un sondaggio trasversale tra i pazienti ha mostrato che almeno il 90% dei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave attribuisce un alto valore al trattamento in grado di garantire una pelle “pulita”, una risposta duratura e un rapido inizio dell’azione terapeutica.  Ecco perché, l’approvazione di bimekizumab nell’UE fornisce una nuova opzione di trattamento che può aiutare più pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave a raggiungere i loro obiettivi di trattamento.

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