giovedì, Aprile 25, 2024
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Un’altra possibile comunicazione in oncologia

Formare alla comunicazione i futuri medici, i medici e i pediatri di famiglia, il personale sanitario non medico; supportare la figura del caregiver con adeguate attività di formazione…

…e potenziare i servizi di telemedicina nelle strutture oncologiche.

Sono le tre indicazioni contenute in un Position Paper messo a punto dai partner del progetto “Il senso delle parole. Un’altra comunicazione è possibile” (www.ilsensodelleparole.it) con l’obiettivo di condividere con le Istituzioni le priorità da affrontare in Oncologia per migliorare la qualità delle relazioni tra chi cura e chi è curato. La campagna, promossa da Takeda in partnership con AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, AIPaSiM – Associazione Italiana Pazienti Sindrome Mielodisplastica, Salute Donna Onlus, Trust Paola Gonzato-Rete Sarcoma Onlus e WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe, con il patrocinio di Fondazione AIOM, è nata dall’esigenza di accrescere l’attenzione sui bisogni psicosociali dei pazienti oncologici e onco-ematologici, a volte ostacolata dalla diversa risonanza che le parole chiave legate alla malattia hanno nel paziente e nello specialista.

L’esplorazione dei significati associati alle 13 parole più frequenti nella relazione di cura tra medico, paziente e caregiver ha portato lo scorso anno alla redazione del Dizionario Emozionale, curato da Giuseppe Antonelli, Professore Ordinario di Linguistica italiana, Università degli Studi di Pavia e basato su una consultazione che ha coinvolto specialisti, pazienti e caregiver.

A partire dalle criticità emerse dall’analisi del linguaggio, quest’anno la campagna si concentra su due obiettivi: fornire indicazioni pratiche per migliorare la comunicazione in Oncologia e di conseguenza il percorso di cura, e rendere tangibili e fruibili i significati del Dizionario Emozionale, inserendoli all’interno di storie e formati narrativi vicini all’esperienza di pazienti, caregiver e specialisti. Indicazioni chiare sull’importanza di rispondere alla difficoltà comunicative che possono ostacolare l’aderenza dei pazienti ai trattamenti e aggravare l’impatto psico-sociale delle malattie oncologiche arrivano anche dal Piano Oncologico Nazionale (PON) 2022-2027, ancora all’esame della Conferenza Stato-Regioni, che ribadisce il valore delle parole nella relazione di cura: “…una buona comunicazione… influisce positivamente su una serie di outcome inerenti la salute, quali la compliance ai trattamenti, il controllo del dolore e il miglioramento del benessere fisico e psicologico del paziente”.

Con queste direttive è in linea il Position Paper messo a punto dai partner della campagna, che analizza i principali bisogni psico-sociali emersi dall’analisi del linguaggio e sintetizza in proposte concrete rivolte alle Istituzioni le priorità da affrontare per migliorare la qualità della relazione tra specialisti, pazienti e caregiver.

«Con la campagna Il senso delle parole Takeda ha voluto accendere i riflettori sui bisogni psico-sociali ed emotivi delle persone affette da una patologia oncologica e sostenerli attraverso strumenti tangibili e concreti, secondo un approccio che considera la persona nella sua interezza: non solo la sua malattia, ma anche il contesto socio-assistenziale e organizzativo, il suo vissuto e la sua psiche – afferma Anna Maria Bencini, Oncology Country Head di Takeda Italia – Il Dizionario Emozionale è stato il primo importante risultato di questa campagna e oggi con il Position Paper raggiungiamo una tappa cruciale: proposte concrete per un confronto aperto con le Istituzioni alla ricerca di soluzioni, per far sì che tutti i pazienti oncologici, e i loro caregiver, possano avere un’assistenza che dia il giusto rilievo ad una efficace comunicazione. Takeda sarà sicuramente al fianco di quanti vorranno continuare su questa strada, Associazioni Pazienti, Istituzioni, Società Scientifiche».

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