venerdì, Aprile 19, 2024
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ULTIME NOTIZIE SULL’ALBERO DELLA VITA

di Carlo Radollovich

I lettori del nostro giornale (“ilMirino” del 12 novembre) ricorderanno forse il nostro rammarico nel riferire quanto accennato dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala: sconsigliava tout court la realizzazione dell’Albero della vita.

A ciò si assommavano pure le “frenate” del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, il quale chiedeva soprattutto chiarezza sul ruolo di Marco Balich, ideatore e direttore artistico dell’opera. Anche Diana Bracco, commissario per il Padiglione Italia e da sempre sostenitrice dell’Albero, simbolo di Expo, si riservava di approfondire nuovamente l’intricato caso.

Dopo numerosi tira e molla (innalziamo l’albero…, meglio non crearlo,,,, lo possiamo costruire…, forse meglio di no…), ecco giungere finalmente tre parole chiare sull’argomento: daremo il via. Cantone si è espresso favorevolmente e si dovrà soltanto lanciare la gara relativa ai complessi giochi di luce e di colore che l’installazione dovrà emanare. Si calcoli che si impiegheranno due mesi circa per aggiudicare il lavoro all’impresa che si rivelerà più affidabile e più vantaggiosa economicamente.

Marco Balich ha nel frattempo firmato la liberatoria grazie alla quale il progetto dell’Albero viene donato a Expo, rinunciando ai diritti d’immagine e ad ogni pretesa economica (due milioni di euro erano già stati versati da Coldiretti) e ora il consorzio Orgoglio Brescia ha ricevuto ufficialmente l’incarico per la realizzazione dell’opera.

La struttura, che sfiorerà l’altezza di 35 metri, sarà montata vicino a Palazzo Italia, mantenendo la forma del disegno concepito in origine.

Ora si deve pensare al tempo perduto in queste diatribe, soprattutto tenendo d’occhio il calendario: la data del 1° maggio 2015, giorno in cui Expo aprirà i battenti, si avvicina sempre di più a velocità impensabili… Ce la faremo ? Diciamo di sì, anche se qualche dubbio serpeggerà sicuramente tra i vari componenti del team che darà vita all’opera, ma l’immagine Italia non può uscirne incrinata. Una particolare determinazione dovrà sempre sostenerci e stimolarci altamente per evitare ulteriori,  incresciosi rallentamenti.

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