venerdì, Aprile 19, 2024
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Pinocchio ci può insegnare ancora tanto.

di Ugo Perugini*

Toglietevi dalla mente che Pinocchio sia solo una favoletta per bambini. Dietro alle avventure strampalate di un pezzo di legno animato e antropomorfo, destinato a diventare un vero bambino, ci sono tanti di quei significati che è difficile coglierli attraverso una lettura superficiale.

Sapevamo già che questo personaggio ha costituito materia di riflessione per filosofi, psicoanalisti, storici, critici di vario genere, ognuno dei quali ha evidenziato uno o più aspetti delle numerosissime sollecitazioni simboliche che la storia narrata da Carlo Lorenzini, alias Collodi, gli venivano suscitando.

Ma, incontrando Savino Roggia, autore del saggio “Pinocchio ritrovato”, ne abbiamo avuto una ulteriore e ancora più significativa conferma. Perché Roggia a questo testo ha dedicato quasi una decina di anni della sua vita, realizzando un saggio molto profondo e impegnativo che tocca temi fondamentali della nostra esistenza, rappresentando quasi un viatico per chi lo legge.

Ma chi è Savino Roggia? E’ un chimico con laurea in farmacia, che ha lavorato per parecchi anni a Milano,  collaborando alle attività di ricerca in laboratorio presso una grande azienda multinazionale, esperto in pratiche omeopatiche, e titolare di una farmacia a Vernante, in provincia di Cuneo, paese noto, guarda caso, anche per i murales dedicati a Pinocchio.

Non è stato amore a prima vista con la fiaba di Pinocchio. C’è voluto del tempo, per Savino Roggia affinché potesse scoprire la chiave giusta per entrare nel mondo tutt’altro che semplice di Collodi, scoprendo con stupore i numerosi e inattesi messaggi che si celavano dietro le apparenti banalità di una favoletta per ragazzi.

A Savino Roggia abbiamo rivolto qualche domanda.

A chi è diretto il suo libro?

A tutti coloro che vogliono conoscere sul serio un grande Autore come Carlo Lorenzini, per troppo tempo considerato soltanto uno scrittore per ragazzi; a chi vuole scoprire cosa si cela dietro questa favola, in termini di simboli e messaggi validi ancora oggi.

L'autore di "Pinocchio ritrovato" Savino Roggia
L’autore di “Pinocchio ritrovato” Savino Roggia

Sappiamo che Collodi scrisse “Pinocchio” un po’ di malavoglia a puntate su un supplemento per ragazzi del quotidiano “Fanfulla”. Di qui l’idea che il lavoro non avesse alla fine grandi pretese, se non quella di divertire i ragazzi.

Non è così. Dietro alla favola di Pinocchio, ci sono almeno venti anni di lavoro di Collodi. Le vicende narrate, che possono sembrare estemporanee, rispondono invece a un disegno ben preciso e fanno parte di una visione della realtà di quei tempi, di un momento storico pieno di tensioni, soprattutto tra Stato e Chiesa. A una lettura attenta ogni singolo vocabolo si carica di un valore simbolico che va portato alla luce e spiegato. Io, nel mio libro, cerco di fornire al lettore un’interpretazione diversa e più completa. In sostanza Pinocchio non è dispettoso, bugiardo e scansafatiche, come siamo portati a ritenere da una analisi superficiale dell’opera, al contrario è desideroso di conoscere la Verità e rifiuta un certo tipo di scuola che gli impedisce di essere veramente libero. Collodi sentiva molto il peso dell’educazione confessionale rispetto a quella laica.

 Qual è la modernità di questa figura di burattino?

Secondo me, il messaggio che ancora oggi è valido, è che non si nasce uomini ma lo si diventa. La favola ha il valore di una storia di iniziazione, di formazione. A un certo punto della vita, ognuno di noi deve fermarsi a riflettere, a ragionare su se stesso, cominciare a liberarsi dei fili che lo legano e lo condizionano, a partire dalla scuola che inserisce la persona in una bolla mentale, per proseguire con la pubblicità, la politica ecc. L’invito è quello di uscire dalle ingenuità che ci siamo o ci hanno costruito intorno e a cui spesso ci fa comodo restare legati, per pensare invece ognuno con la propria testa, crescere nella consapevolezza e affrontare la vita a viso aperto, alla costante ricerca della verità. Senza dimenticare di riconoscere anche i propri limiti, capire la propria finitezza, comprendere il vero significato dell’amore.

Tralasciamo il resto della lunga chiacchierata a ruota libera con il dottor Savino Roggia, molto stimolante e coinvolgente. Ci piace qui solo segnalare una suggestione interessante che riguarda la figura di Carlo Lorenzini, scrittore e giornalista. A chi lo si potrebbe paragonare oggi? Per l’Autore del libro “Pinocchio ritrovato”, Collodi potrebbe trovare degni successori,  fatte naturalmente le dovute tarature, nelle figure di due grandi giornalisti, uno del secolo scorso, Indro Montanelli, l’altro contemporaneo, Massimo Gramellini. E scusate se è poco…

Continua presso l’Art Gallery 38 di via Canonica 38 fino a fine mese la mostra su Pinocchio e le sue mille interpretazioni. Ingresso libero per tutto il giorno.

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