giovedì, Marzo 28, 2024
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Maria Bellonci e il Premio Strega

Scrittrice romana, nata Villavecchia, si sposa nel 1928 con Goffredo Bellonci, giornalista preparato e assai colto. Da quella data, la Bellonci adotterà il cognome del marito e tutte le sue opere saranno firmate in tal modo.

La collaborazione letteraria con Goffredo si fa presto intensa, tanto che il suo libro di maggiore spicco, “Lucrezia Borgia”, suscita il consenso di molti lettori appassionati di storia. I suoi libri, tra cui “Segreti dei Gonzaga” e “Milano Viscontea”, denotano un suo particolare stile, per la verità poco accademico, ma significativamente penetrante e molto apprezzato.

“Lucrezia Borgia” le frutta il Premio Viareggio e le numerose traduzioni nelle lingue straniere più importanti testimoniano l’ottimo successo conseguito dal libro.

Alla Bellonci riesce particolarmente bene lo scavare a fondo tra le corti italiane del Rinascimento e il suo talento nell’effettuare ricerche è rimarchevole. In effetti, non si affida mai a risvolti romanzati, ma a precise ricostruzioni e documentazioni assolutamente storiche.

Nel 1944, casa Bellonci si trasforma in un autentico salotto letterario e culturale. Qui si ritrovano poeti, scrittori, giornalisti e questo “circolo” viene battezzato “Gli amici della domenica”. Proprio in questa sede nascerà, nel 1947, il ben noto Premio Strega, un premio letterario che viene assegnato all’autore di un libro pubblicato in Italia.

Nel 1965, dopo la morte del marito, dà alle stampe “Pubblici segreti” che riflette un approfondimento tra pubblico e privato. Nel 1969 è la volta di “Come un racconto. Gli anni del Premio Strega”, una sorta di rielaborazione di atmosfere giudicate speciali e ormai lontane nel tempo.

Mentre intristisce parecchio quando apprende la morte di Elsa Morante e di Italo Calvino, moltiplica le proprie energie nel lavoro e, seppure fisicamente non in forma, riesce a far uscire “Marco Polo” nel 1982. E legge moltissimo, tanto che le sue quattro stanze, ai Parioli, si riempiono sempre più di libri.

Sentendo vicina la sua fine, è completamente immersa nel suo “Rinascimento privato”, un romanzo a cui pensa da anni, e che verrà pubblicato nel 1985. Peccato che non potrà gioire per il Premio Strega, ottenuto a pieni voti dalla giuria, perché si spegne nel maggio del 1986 a ottantaquattro anni.

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