venerdì, Aprile 19, 2024
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ANSA: nuovo portale “Industry 4.0”. L’intervento di Boccia, Confindustria

di Ugo Perugini

ANSA è particolarmente attenta allo sviluppo dell’innovazione, dell’alta tecnologia e della ricerca, ingredienti fondamentali per la crescita dell’impresa e con essa di tutta la società italiana.

E lo dimostra con i fatti, realizzando un portale “Industry 4.0” che è in grado di dare informazioni e anteprime sulla realtà industriale italiana mettendo in particolare evidenza l’economia reale e le imprese che in questo ambito meglio sanno affrontare le difficili sfide che pone il mercato.

Il portale inserito nel Canale Economia di ANSA.it riporterà: storie di impresa, competenze e territori, Europa 4.0, i protagonisti, le tecnologie.

Questa iniziativa, molto apprezzata dalle imprese, è stata presentata giovedì scorso a Milano in un Convegno dal titolo “La quarta rivoluzione industriale” con personaggi tra i più importanti della scena manageriale italiana.

Particolarmente significativa è stata la presenza del Presidente della Confindustria, Vincenzo Boccia, al quale il moderatore Fabio Tamburini, Vice Direttore Ansa, ha rivolto alcune domande di stretta attualità, tra le quali, il recentissimo fallimento dell’accordo sulla legge elettorale. Ne riassumiamo brevemente i contenuti.

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Il dr Tamburini pone alcune domande al Presidente di Confindustria Boccia

Boccia ha riconosciuto che il nostro Paese è in una fase di stallo piuttosto preoccupante. Quello che le imprese cercano è di operare in un Paese che offra condizioni di governabilità e stabilità. Cosa che purtroppo al momento non sembra sufficientemente garantita. Più che discutere sulla data delle prossime elezioni, sarebbe preferibile dimostrare maggiore concretezza parlando di programmi di politica economica che attualmente mancano. La politica industriale, ha ribadito, non riguarda solo un settore economico ma l’intero Paese perché se si cresce (e qualche lieve segnale si intravvede) cresce anche il Pil e la ricchezza generale nel suo insieme.

Sul tema dell’evoluzione tecnologica, Boccia ha segnalato che mentre il 20% delle imprese è allineato, il 60% è ancora in una fase intermedia, di studio, mentre il restante 20% in questo senso svolge un ruolo assolutamente marginale. Si tratta, naturalmente, anche di un problema culturale: occorre aiutare quelle aziende che fanno fatica a innovarsi, ricorrendo magari a contaminazioni positive con le start up che entrano ora nel mercato e possono fornire una forte spinta in direzione di un rinnovamento tecnologico (si parla da tempo, ad esempio, di IoT (Internet delle cose).

Il dr Boccia ha ricordato inoltre il problema dei finanziamenti, sollecitando il ricorso a un credito selettivo che si basi su una valutazione delle richieste, non solo di tipo quantitativo ma anche e soprattutto qualitativo. Il Presidente Boccia ha concluso il suo intervento con una nota positiva, ricordando comunque che l’Italia, nonostante tutto, resta il secondo Paese in Europa nell’industria manifatturiera e tra i primi sette al mondo. Quindi, una nota di speranza ma anche un invito a continuare su questa strada senza perdere di vista le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica.

Molto interessanti le esperienze di alcuni importanti manager di aziende italiane che hanno raccontato l’approccio delle loro organizzazioni ai nuovi modelli industriali legati alla tecnologia digitale. Altri temi hanno riguardato il TIR (Tasso di rendimento interno) per gli investimenti aziendali e la creazione di poli territoriali in grado di valorizzare in ambito locale imprese, università, finanza, come ampiamente dimostrato dall’esempio virtuoso di Dallara. L’azienda, guidata da Andrea Pontremoli, sta valorizzando la competitività del territorio in cui opera, creando sinergie con aziende diverse per poter competere con il mercato internazionale.

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Il Responsabile di Amazon illustra le opportunità tecnologiche offerte dalla Industry 4.0.

E i risultati sono davvero confortanti. C’è stata la possibilità di creare quella che da alcuni è stata definita la MotorValley, con imprese come Ferrari, Lamborghini, Ducati, ecc. che si basano su alcuni principi come quello dell’impresa aperta, che favorisce la condivisione di idee, progetti e proposte, tra fornitori, clienti, collaboratori, e ricerche universitarie e mette in conto anche la possibilità di sbagliare. Perché chi fa le cose che ha sempre fatto rischia di non essere al passo con i tempi rispetto a colui che cerca di fare cose diverse, anche rischiando, ma affidandosi alle competenze e all’entusiasmo delle persone.

Un entusiasmo che va anche condiviso perché è contagioso e porta all’ottimismo che in questi momenti è assolutamente necessario. Oltretutto, quando si riescono a ottenere dei risultati importanti è necessario farli conoscere a tutti. Non per un bisogno esibizionistico ma perché è necessario condividere i successi. Come dice Oscar Farinetti, è importante fare l’uovo ma anche far sapere a tutti quelli che contano che l’abbiamo fatto, come la gallina quando fa “coccodé”.

Insomma, insieme a tanti problemi sollevati, il convegno ha dato diversi segnali positivi che vanno raccolti. Una speranza che si regge principalmente su tre pilastri: competizione tecnologica, territorio e ottimismo… Ora, si aspetta solo che la politica faccia il suo corso, come è successo con il piano Calenda che è stato apprezzato da tutti.

 

 

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