venerdì, Novembre 22, 2024
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MILANO: CHI SI RIVEDE CINQUANT’ANNI DOPO!

di U. Perugini

E’ stato presentato al Pavilion UniCredit, il nuovo libro fotografico sulla nostra città, con le immagini inedite di Carlo Orsi, a cinquant’anni dalla precedente edizione, ormai divenuta introvabile. Il volume, edito da Skira con la collaborazione dell’istituto di credito, mantenendo lo stesso progetto grafico, ideato allora da Giancarlo Liprandi, e la stessa confezione, riporta 65 nuove fotografie di Orsi, di grande suggestione, presentate nella circostanza da un testo di Aldo Nove. Nel 1965 i testi furono curati da Dino Buzzati.

Perché ripetere questa esperienza? Massimo Vitta Zeman, editore di Skira, la considera una sfida e si augura che il volume abbia lo stesso incredibile successo del precedente. Nel frattempo, naturalmente, la città è cambiata. Allora, tra le foto più significative c’erano il grattacielo Pirelli e la Metropolitana appena inaugurata. Oggi, la parte del leone la fa il nuovo skyline del quartier generale dell’UniCredit.

Carlo Orsi riconosce che certi scorci di cinquant’anni prima non esistono più. Ricorda soprattutto il contributo di Giulia Pirelli con le immagini di cortili, fontanelle di un’epoca ormai trascorsa. E contesta questa ansia di verticalità che ha colpito da qualche anno alcune zone della città. A lui, è piaciuto soprattutto cogliere certi aspetti della realtà milanese meno conosciuti, evidenziando la sua propensione multietnica, cercando di risaltarne i contrasti, le contraddizioni. Riservando spazio anche alle personalità che arricchiscono, con il loro lavoro e il loro contributo creativo, la nostra città.

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Per Aldo Nove, sostituirsi a Buzzati nel compito di tracciare dei flash narrativi attorno alle immagini di Orsi, non è stato semplice. Nove da ragazzo amava gli scritti di Dino Buzzati, la sua raffinatezza, la sua magia, la capacità di trascendere la quotidianità della cronaca con lampi puri di poesia. Scrittore, indubbiamente non ancora valutato nella sua reale grandezza. Condizionato negativamente anche dalle sue esperienze nell’ambito del fumetto, peraltro di alta qualità.

Nove nella presentazione si rende conto che Milano è una città sempre più virtuale, sempre più smaterializzata. Spariscono certi negozi e botteghe e ne nascono altri: i “vendo oro” (che ormai sono in calo anch’essi visto che non c’è più nulla da vendere) e le sale giochi (slot machine) dove si perdono dietro a macchinette mangiasoldi le ultime fittizie speranze di un futuro migliore. Una speranza del futuro che sembra mancare a Milano, che comunque, come dice Vitta Zeman, per restare competitiva a livello internazionale deve saper mediare la sua caratteristica di capitale economico finanziaria con la propria ricchezza culturale.

Come fotografa Orsi? Come sessanta cinque anni fa. Allo stesso modo, con la stessa macchina fotografica. Quindi pellicola e niente di digitale. Sempre e solo rigorosamente in bianco e nero. Gli effetti si vedono. E sono fotografie che durano nel tempo. Gli scatti che si fanno a milioni ogni giorno con le nuove macchinette sono diventati un tic, un vezzo. Un modo per non vivere le esperienze ma coagularle in uno scatto che poi forse non si guarderà nemmeno più.

Milano, foto di Carlo Orsi, testi di Aldo Nove, edito da Skira e UniCredit, costo 80 euro.

PS: Un libro da comprare e conservare. Pensate che la precedente edizione, venduta su ebay, oggi ha superato i 1000 euro di valutazione.  

Al Pavilion UniCredit è visibile gratuitamente la Mostra fotografica tratta dal libro di Orsi fino al 13 settembre dalle 10 alle 19

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