di Donatella Swift
Anche in questo mini scorcio di anno scolastico siamo costretti a registrare l’ennesimo episodio di bullismo ai danni dii un’insegnante: il fatto è avvenuto a Vimercate, all’Istituto Superiore Floriani, e risale a qualche giorno fa, quando in una classe alcuni alunni hanno pensato bene di spegnere le luci e lanciare sedie contro una collega che è stata poi costretta a ricorrere alle cure in Pronto Soccorso, dove le sono state riscontrate ferite guaribili in cinque giorni. La scuola ha annunciato di prendere seri provvedimenti anche nei confronti di chi sa e non parla. Ma per la docente la cosa poteva sicuramente finire anche in maniera peggiore. Al di là di quello che riguarda l’aspetto puramente cronachistico della questione, ciò che preme sottolineare, a me in particolare dal momento che anche io sono una docente delle scuole superiori, è l’ennesima dimostrazione che tali episodi sono sempre più frequenti ed a qualsiasi latitudine. Una volta si diceva che gli ambienti dei professionali e dei tecnici fossero i “peggiori” da questo punto di vista, la realtà dei fatti dimostra che ormai non esistono più barriere, e che anche i licei non sono immuni da tali alzate di testa. Altro aspetto che lascia basita chi scrive è leggere commenti di chi a sua volta commenta notizie come questa, il più geniale è stato quello di chi ipotizzava in buona sostanza che anche la docente in una maniera o nell’altra “se lo sarà meritato”. Ammesso e non concesso che non ho mai personalmente creduto alla “missione ” di un docente per svolgere il lavoro che ha scelto, il “se lo è andato a cercare” lo trovo oltre che superficiale e pressapochistico, decisamente offensivo, e non solo in casi come questo – in buona sostanza se in un’interrogazione o in una verifica scritta valuto con voti negativi beh me la sto andando a cercare, se mi insultano o menano o lanciano sedie la colpa ovviamente è mia non loro che non hanno studiato a dovere o del tutto – basti pensare a casi ben più gravi di cronaca anche recente, o ancora quando una donna subisce violenza ed i commenti più carini riguardano magari come fosse vestita. Ovviamente poi la questione non è assolutamente di facile soluzione: insegnanti e genitori dovrebbero sicuramente collaborare di più, ma questo spesso rimane solo un intendimento. Fino a quando però i genitori non riprenderanno il loro vero ruolo genitoriale di guida per i propri figlie senza scendere a compromessi pur di averli dalla loro parte, mostrandosi accondiscendenti ed accomodanti in tutto, quando non giustificheranno tutto quello che essi fanno, nella vita come a scuola, rendendoli responsabili delle proprie azioni e facendoli così crescere seriamente insegnando loro il rispetto delle persone, allora sì che potremo dire che qualcosa sarà stato fatto, oggi per la vita a scuola e domani per la vita di tutti i giorni.