giovedì, Aprile 25, 2024
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52° anniversario della Strage di Piazza Fontana

Sabato 11 dicembre, presso la sede della Fondazione “Carlo Perini”, nella ricorrenza del 52° anniversario della Strage di Piazza Fontana avvenuta il 12 dicembre 1969 che causó 17 morti, 88 feriti e, dopo anni, il riconoscimento quale vittima innocente del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, é stato presentato il libro del giornalista de Il Giorno Mario Consani.

Introduzione ed intervento di Christian Iosa

Hanno partecipato alla presentazione Fortunato Zinni, superstite della strage che, al momento dell’esplosione, lavorava presso la banca come impiegato e si occupava delle contrattazioni dei clienti, per la maggior parte agricoltori, commercianti agricoli e mediatori del settore; Matteo Dendena, nipote di una delle vittime, Pietro Dendena, nonché Vice Presidente dell’Associazione “Famigliari di Piazza Fontana” che cerca di mantenere vivo il ricordo della strage raccontando la tragica vicenda ai giovani e agli studenti; l’Avvocato Federico Sinicato, memoria storica dei processi della strage per l’Associazione dei famigliari delle vittime. Ha coordinato la presentazione Christian Iosa, Presidente della Fondazione “Carlo Perini”.

Intervento dell’autore Mario Consani

Non é un caso che tale presentazione del libro di Consani dal titolo “Piazza Fontana per chi non c’era” (Nutrimenti Editore) si sia tenuta presso la sede della Fondazione Perini: da anni infatti la Fondazione porta avanti la sua mission come riferimento culturale e storico nonché come promotore di giustizia e legalitá, rivolto in particolare ai giovani e agli studenti di ogni grado e ordine scolastico. Una presentazione molto seguita dai presenti perché l’autore ha esposto una precisa e attenta ricostruzione degli eventi nonché dei processi che sono seguiti, durati moltissimi anni e svoltosi in diverse sedi e cittá d’Italia, al fine di arrivare a identificare i colpevoli e i mandanti di una strage che cambió la storia italiana.

Intervento di Fortunato Zinni

Il libro contiene la prefazione del sindaco Sala e un’intervista al giudice Guido Salvini, giudice istruttore che all’inizio degli anni Novanta ha condotto una nuova inchiesta sulle attivitá eversive dell’estrema destra milanese di vent’anni prima e la sua istruttoria ha portato l’ultima ondata di processi sulla Piazza Fontana.

Consani “partendo dagli atti processuali e dalle sentenze dagli anni ottanta a oggi, da conversazioni e interviste con i protagonisti, ricompone con rigore i pezzi fondamentali delle vicende intorno a Piazza Fontana per spiegare con chiarezza i decenni più caldi della storia italiana dal dopoguerra alle generazioni che sono venute dopo”.

Intervento di Matteo Dendena

Molto toccante l’intervento di Fortunato Zinni, quale testimone della strage, che ha ricordato i momenti impressionanti di quel pomeriggio di venerdí 12 dicembre 1969 durante i quali ha capito subito che non si trattava dell’esplosione di una caldaia termica – come qualcuno riferí inizialmente all’epoca – ma di una bomba poiché l’odore che aleggiava nell’aria gli ricordó immediatamente la guerra vissuta da bambino nella sua terra natia. Impossibile riportare in un articolo quanto vissuto da Zinni che, ancora oggi, ricorda i corpi insanguinati a terra e i tentativi di soccorrerli, lui che per puro caso si salvó perché, chiamato dai colleghi, si era allontanato dal salone centrale.

L’Avvocato Sinicato, durante il suo intervento, ha invece presentato in maniera piú tecnica gli atti processuali e le novitá emerse nel corso degli anni che hanno portato al coinvolgimento di diversi personaggi e apparati di Stato, oltre ai diversi depistaggi avvenuti.

Intervento del Sindaco Giuseppe Sala

Un processo, quella della strage, durato 36 anni e conclusosi con il riconoscimento dei colpevoli, anche se non piú processabili in quanto giá assolti in un precedente procedimento processuale.

L’intervento di Matteo Dendena, invece, ha permesso di guardare con gli occhi di un giovane nipote quanto accaduto. Un ragazzo cresciuto in un ambiente familiare che non festeggiava Santa Lucia perché per tutti quella data ricordava una tragedia nefasta e che, crescendo, ha deciso di portare avanti l’impegno iniziato dalla zia Francesca, prima presidente dell’Associazione, che seguí i processi in ogni parte d’Italia con tutte le difficoltá che questo comportava, alla quale ha dedicato un libro dal titolo “A 50 anni da Piazza Fontana. Ora che ricordo ancora”. E oggi, quale Vice Presidente dell’Associazione “Famigliari di Piazza Fontana” e rappresentante della Commissione per le stragi presso la comunitá europea, porta nelle scuole le storie delle vittime per far sí che non venga mai dimenticato quanto successo.

Intervento di Paolo Silva

Per la ricorrenza si sono svolti anche altri momenti di ricordo, tra cui il piú importante tenutosi presso Piazza Fontana e iniziato alle ore 16.37, stessa ora in cui 52 anni fa esplose la bomba, con la posa delle corone presso la lapide commemorativa. Organizzato dall’Associazione Famigliari di Piazza Fontana 1969 e dal Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’Ordine Repubblicano, ha visto la partecipazione di Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, di Paolo Silva, Vicepresidente Associazione Familiari di Piazza Fontana, di Roberto Cenati, Presidente Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’Ordine Repubblicano, di Carlo Gerla, Segretario Generale Cisl Milano Metropoli e di Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale Anpi già Senatore della Repubblica italiana. La commemorazione é stata condotta da Federica Dendena, nipote della vittima Pietro Dendena. Alla commemorazione erano presenti anche il vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Carlo Borghetti, il Prefetto di Milano Renato Saccone, il Questore di Milano Giuseppe Petronzi, il Presidente dell’Associazione Piazza Fontana 1969 Carlo Arnoldi e diversi rappresentanti delle Forze Militari e dei Carabinieri, i Sindaci con i Gonfaloni dei propri paesi,i rappresentanti delle ANPI territoriali, del mondo dell’associazionismo sociale e culturale, i rappresentanti delle diverse categorie di lavoratori e moltissimi cittadini.

Intervento del Presidente nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo

In conclusione si puó dire che la strage di Piazza Fontana é stato un attacco alla democrazia italiana e il giudizio finale in sintesi é riportato nella formella posta interno alla fontana che riporta: STRAGE DI PIAZZA FONTANA 17 VITTIME ORDIGNO COLLOCATO DAL GRUPPO TERRORISTICO DI ESTREMA DESTRA ORDINE NUOVO.

La formella intorno alla Fontana

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