sabato, Aprile 27, 2024
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Sanità: 10 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi

di Ugo Perugini

Il sistema sanitario nazionale è in crisi. Lo sospettavamo da tempo, ma una analisi statistica realizzata dall’Istituto Demoskopika nel 2016 conferma una situazione preoccupante, considerato che circa 10 milioni di italiani, pari al 17,6%  dell’intera popolazione, hanno rinunciato a curarsi a causa  della lunga lista d’attesa e anche perché non sono in grado di spostarsi verso le regioni più virtuose.

La buona notizia è che la Lombardia continua a essere una di queste e mantiene la seconda posizione superata solo dal Piemonte, davanti al Trentino Alto Adige che è scesa di tre posizioni. La Calabria resta il fanalino di coda, ma anche il Lazio subisce un netto calo (scende di ben 10 posizioni), mentre nel Sud qualche miglioramento si nota per il Molise.

Vediamo ora quali sono stati  i parametri utilizzati per stilare questa classifica. Si tratta di sette indicatori significativi di come il cittadino comune vive il proprio rapporto con le istituzioni sanitarie:

  1. La soddisfazione dei servizi sanitari
  2. La mobilità attiva (cioè il trasferimento verso Regioni più virtuose)
  3. La mobilità passiva (cioè l’accoglimento di pazienti provenienti da altre Regioni)
  4. La spesa sanitaria
  5. Le famiglie impoverite a causa di spese sanitarie sborsate di tasca propria (case di cure, interventi odontotecnici, farmaci, visite specialistiche, ecc.)
  6. Spese legali per contenziosi o sentenze sfavorevoli
  7. Costi della politica

Altro dato abbastanza sconvolgente è che quasi una famiglia su due, pari al 47,1% rinuncia alle cure per motivi economici (17,4%) e per le lunghe liste d’attesa (12,8%). D’altra parte, il livello di soddisfazione non è elevato: solo il 34,2% considera positiva l’esperienza del ricovero, in particolare l’assistenza medica, quella infermieristica, il vitto e i servizi igienici.

La Lombardia resta la Regione che attira il maggior numero di persone da altre zone: 78.000 ricoveri extraregionali. Sono i lucani, invece, che non si fidano troppo dell’assistenza sanitaria fornita dalle loro istituzioni locali e preferiscono ricoverarsi presso strutture di altre Regioni (24,1%), subito dopo ci sono i cittadini della Basilicata (16,6%). Insomma, nei soli primi sei mesi del 2015 si è avuta una migrazione sanitaria che ha riguardato oltre 10.000 ricoveri!

Ma il sistema sanitario italiano crea anche parecchi contenziosi legali: in questo campo le spese di tale genere nel 2016 hanno superato i 191 milioni di euro. Le strutture più litigiose sono quelle meno efficienti, naturalmente: oltre il 60% riguarda gli istituti meridionali.

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