martedì, Ottobre 8, 2024
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Il rimirarsi di certe streghe

Forse alcuni anziani ricordano ancora che nei cortili delle vecchie cascine di Trenno, Lampugnano e altri centri periferici, si manteneva attiva una pozza, non sempre di acqua stagnante, che serviva ai contadini per dissetare oche, faraone e galline. Non solo. Quando la pozza si rinnovava grazie alle piogge, l’acqua serviva anche alle donne per le pulizie di casa.

Una leggenda medievale narra che attorno a queste cavità ricolme d’acqua, amavano radunarsi nelle ore notturne alcune vecchie streghe. Esse, grazie al chiarore lunare rispecchiato, si rimiravano più volte in quest’acqua, perché si ritrovavano con nuove sembianze, decisamente più giovani, quasi carine e con molta agilità.

Ma in una notte d’inverno, particolarmente rigida, l’acqua presente nella pozza gelo’. Si formò pure un spesso strato di brina che impediva alle streghe il prezioso è gratificante riflesso. Si resero presto conto che la difficoltà era considerata insuperabile e si diedero perciò appuntamento in occasione di una notte più tiepida.

Ma una delle fattucchiere, particolarmente strana e cocciuta, non si diede per vinta. Infatti, grazie ad un robusto bastone e ad alcune pietre quasi taglienti, riuscì anzitutto ad eliminare gli strati di ghiaccio e brina, per poi rendere di nuovo liquida l’acqua con un incantesimo.

Il cielo era stellato e la strega, apparentemente più giovane, iniziò a rispecchiarsi per tutta la notte grazie ad una luna sfavillante. Ma questa scena non poté continuare a lungo perché dal cielo discese un angelo con Ordini Superiori e con il compito di rimettere il tutto a posto secondo natura, con gravissimo scorno per la fattucchiera…

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