sabato, Novembre 9, 2024
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Il quarto figlio di Bianca Maria Visconti

Cercando di tradurre al meglio uno scritto di Bianca Maria al marito, duca Francesco, datata 8 agosto 1451, rileviamo qui una serie di notizie relative alla nascita del quarto figlio maschio, relative tra l’altro al nome che la puerpera vuole che sia impartito dal marito.

“ All’illustrissimo marito mio. Con altre due lettere avevo avvisato la Signoria Vostra che, per grazia divina, ho partorito il 27 luglio un bel bambino. Anche se non ho ancora ricevuto risposta da parte Vostra, non ho fatto altro che mettervi al corrente su quanto avvenuto, informandovi altresì che, dopo l’avvenuto parto, io sono risultata sana e ben carica di energia. Prego pertanto la Signoria Vostra di non preoccuparsi per me perché sto bene, come già scritto, e mi trovo completamente a mio agio in compagnia del figlioletto.”

“Ho scritto ancora alla Signoria Vostra perché, tenuto conto dei pericoli che possono capitare di punto in bianco a bimbi così piccoli, vi sarei grata se pensaste al battesimo, ai padrini e ovviamente al nome da dargli. Disponete pure e scegliete il nome che più vi aggrada. La cosa, per quanto mi riguarda, non mi impensierisce affatto perché, oltre al nome che la Signoria Vostra sceglierà, io potrò sempre aggiungere certi nomi di Santi a cui sono devotissima.”

“Prego la Signoria Illustrissima di impartirgli in ogni caso un bel nome che possa in qualche modo sottolineare la bella figura del bambino. Fronte e bocca assomigliano molto a me, mentre la parte riguardante l’attaccatura dei capelli sembra la Vostra. Con l’occasione porto a Vostra conoscenza che Galeazzo Maria e Filippo Maria stanno molto bene e si trovano attualmente ad Abbiategrasso. Anche Ippolita sta bene ed è qui accanto a me”.

Il nome del quarto figlio venne scelto con sollecitudine e gli venne imposto “Sforza Maria” Quando il padre Francesco mori’ nel 1466, il ducato passò nelle mani del fratello maggiore Galeazzo Maria Sforza. Questi era favorevole alla politica esercitata dai fiorentini, un modus operandi suggerito dal segretario Cicco Simonetta, malvisto dai fratelli, che furono perciò esiliati.

Sforza Maria si rifugiò a Bari e susseguentemente, con l’appoggio armato di Ferdinando I di Napoli, si riunì con il fratello Ludovico a La Spezia, ma qui mori’ nel luglio 1479, forse avvelenato su ordine di Cicco Simonetta.



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