venerdì, Marzo 29, 2024
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LA BEATIFICAZIONE DI PAOLO VI

di Antonio Barbalinardo

La Chiesa ambrosiana e lombarda si sta preparando alla Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Papa Paolo VI che sarà proclamato Beato il prossimo 19 ottobre da Papa Francesco presso la Basilica di San Pietro a Roma; molte sono state le iniziative e gli incontri che si sono svolti nelle parrocchie delle diocesi lombarde in preparazione della beatificazione.

Pio XII il 1° novembre 1954, dopo la morte del Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, nominò quale successore il Cardinale Giovanni Battista Montini, che rimase a Milano fino a giugno 1963, poiché con la morte di Papa Giovanni XXIII il 3 giugno, nel Concistoro che seguì fu eletto Pontefice il 21 giugno 1963 con il nome di Paolo VI.

Giovanni Battista Montini, è nato a Concesio di Brescia il 26 settembre 1897, è deceduto il 6 agosto 1978 nella Sede Pontificia di Castel Gandolfo.

Non scriverò notizie sull’opera di Paolo VI poiché ci sono moltissimi testi di qualificati storici della Chiesa che ampiamente hanno scritto di Lui.

Nel presentare la figura di Paolo VI cercherò di esprimere qualche ricordo personale e quanto ho potuto sapere da chi l’ha conosciuto e l’ha avuto come Arcivescovo di Milano come alcuni sacerdoti anziani che sono stati ospiti presso l’Istituto Palazzolo.

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Cardinale G.B. Montini al Palazzolo 16 lug 1955

Grazie a quanto mi raccontavano questi anziani sacerdoti, da loro ho potuto conoscere meglio chi è stato il cardinale Montini, Vescovo prima e Papa dopo.

A noi l’immagine di Paolo VI sembrava all’apparenza quella di una persona austera, invece i sacerdoti anziani mi parlavano di Lui molto bene, come una persona molto affabile, pastore molto attento nel seguire le sue parrocchie e i suoi sacerdoti.

Mi raccontava don Giuseppe Galli di una visita “ad limina” della Diocesi Ambrosiana fatta a Roma al Santo Padre Paolo VI; durante l’udienza don Giuseppe era insieme agli altri sacerdoti e Paolo VI si rivolse a Lui con un gesto particolare delle mani, chiedendogli della sua chiesa che stava costruendo a Sesto San Giovanni ed egli rispose che tutto procedeva bene. Don Giuseppe ogni volta che capitava di parlare di questo suo ricordo si commuoveva nel raccontarlo.

Sapevo poco di Paolo VI tranne le notizie che leggevo sulla stampa o che seguivo alla televisione e alcuni particolari ricordi legati al periodo del Suo Pontificato.

Quale ricordo mi viene in mente la visita fatta da Paolo VI al Centro Siderurgico di Taranto, con la celebrazione della Santa Messa nella notte di Natale 1968, io avevo visto solo le immagini televisive, mentre alcuni miei conoscenti che allora lavoravano presso lo stabilimento ITALSIDER, oggi ILVA, l’avevano visto e me ne avevano parlato con gioia ed entusiasmo.

In seguito l’Amministrazione Comunale di Taranto, per l’attenzione e la sensibilità che Paolo VI aveva avuto verso il loro mondo del lavoro, i lavoratori e di Taranto, decise di dedicare a Lui il nuovo Quartiere che stava nascendo.

Ricordo ancora di Paolo VI la sua profonda commozione, con la sofferente e tremolante voce di quando rivolse l’appello agli “uomini delle Brigate Rosse”, supplicandoli di liberare lo statista Aldo Moro, che era stato rapito il 16 marzo 1978, e fu trovato morto a Roma in Via Caetani il 9 maggio successivo.

Per ritornare all’Istituto Palazzolo l’allora Cardinale Giovanni Battista Montini il 16 luglio 1955 visitò la Casa di Riposo dell’Istituto, dove erano presenti anche numerosi sacerdoti anziani e in quell’occasione benedisse anche il loro reparto voluto dal cardinale Ildefonso Schuster.

In seguito le Suore delle Poverelle dedicarono al Cardinale Montini l’intera ala del lato sinistro dell’Istituto.

Nel corso degli anni del mio impegno di volontariato presso l’Istituto Palazzolo, ho avuto il piacere di conoscere il Segretario personale di Paolo VI, Sua Eccellenza Monsignor Pasquale Macchi, già Segretario di Giovanni Battista Montini e Arcivescovo di Loreto, che veniva spesso in visita al Palazzolo a trovare anche il suo compagno di ordinazione sacerdotale don Luigi Borotti.

Statua Bronzea di Paolo VI

In quel periodo Monsignor Macchi donò all’Istituto Palazzolo la statua bronzea di Paolo VI, che si trova al piano rialzato dell’ingresso laterale sinistro nel reparto “Montini”, opera dello scultore Professor Enrico Manfrini. La cerimonia della benedizione della statua si svolse domenica 17 ottobre 1999, dopo la Santa Messa concelebrata da Sua Eccellenza Monsignor Pasquale Macchi, dal Rettore cappellano don Ambrogio Saporiti e dai diversi sacerdoti anziani ospiti dell’Istituto.

Ho desiderato esprime un ricordo diverso di Papa Paolo VI, futuro Beato, che ha portato la Chiesa su un cammino di svolte e di novità legate alla nuova primavera della Chiesa che fu proprio il Concilio Vaticano II dove Lui l’aveva portato a termine e aveva messo in atto quanto deliberato dal Concilio con grande coraggio superando una serie di difficoltà, allora fu definito come Papa della modernità.

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