venerdì, Novembre 22, 2024
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IL NOSTRO DUOMO E I NECESSARI RESTAURI

di Carlo Radollovich

Quando una vicenda si protrae eccessivamente nel tempo, senza lasciar intravedere sperate risoluzioni a breve, i vecchi milanesi affermano: “’Sto mestee l’è mai finì, el me par la Fabbrica del Domm” (questa faccenda non termina mai, sembra la Fabbrica del Duomo).

Dal 1840, quando la Veneranda Fabbrica del Duomo iniziò a consolidare la grande guglia settecentesca su proposta del consigliere della Fabbrica stessa, Ambrogio Nava, operai e tecnici specializzati sono quotidianamente all’opera nella cattedrale per conservare nel migliore dei modi il nostro gioiello marmoreo. E l’opera non finisce mai… In effetti, dalla seconda metà del secolo XX, è stato adottato uno specifico tipo di restauro continuativo e strutturale, con la finalità di prevenire soprattutto ogni sorta di degrado provocato dall’invecchiamento dei materiali e pure causato dalle intemperie, dalle piogge acide e dallo smog.

Le prestazioni del personale impiegato nei lavori sono costate, solo per il corrente anno, qualcosa come dieci milioni di euro. E se aggiungiamo le spese relative ai vari macchinari, giungiamo a sfiorare i dodici milioni.

Certamente, Milano è impegnata anche qui nel forzare al massimo i tempi dei restauri per poter arrivare puntuali all’inaugurazione di quella benedetta Esposizione universale che scatterà il 1° maggio 1915. Insomma, desideriamo mostrare il nostro accurato biglietto da visita relativo ad ogni settore.

E proprio in questi giorni, ritornando al nostro Duomo, si concluderanno i lavori sull’altare di San Giovanni il Buono (o San Giovanni Bono) eretto nel 1727 e situato nell’abside sud, al posto del preesistente portale gotico.

Subito dopo ci si dovrà impegnare con interventi sui quattro archi che si distinguono nella parte absidale e nella navata sud. Poi sarà la volta di accurate riparazioni parziali del tetto.

E’ invece già terminata la definitiva messa a punto della guglia contraddistinta con il numero 15, collocata nel suo sito originario. A seguire, si effettueranno interventi sulle guglie 16 e 18.

Purtroppo, si temono eventuali rallentamenti nei restauri qualora non si raggiungesse l’accordo nel sostituire prontamente il dimissionario presidente della Veneranda Fabbrica, Angelo Caloia, e non resta che esprimere l’auspicio che l’inserimento della nuova autorità avvenga il più celermente possibile. Secondo alcune fonti, si dà per probabile che una soluzione potrebbe essere trovata già entro la corrente settimana e si fanno i nomi di Gianantonio Borgonovo, teologo, arciprete del Duomo dal dicembre 2012 e del professor Carlo Secchi, ex rettore dell’Università Bocconi. Se la nomina avverrà subito o quasi, si potrà rivedere parzialmente la frase in meneghino citata all’inizio: “I temp hinn adree a scurtass cont la velocità della légora” (i tempi si stanno abbreviando con la velocità della lepre). Speriamo in bene…

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