sabato, Novembre 23, 2024
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Le amare sorprese del caro-vacanze

Archiviati in via definitiva i tragici allarmismi relativi alla crudele pandemia (così ci dicono gli esperti), si sperava finalmente di frequentare località marine o montane in pieno relax, al fine di dimenticare l’odioso Covid.

Ma non è stato così, almeno sotto il profilo dei costi legati alle nostre ferie. Infatti, molte lamentele si sono già levate, giustamente, da coloro che, all’ombra di alcune confortevoli spiagge, osservavano diverse e mal gradite differenze di trattamento effettuando un raffronto di prezzi con l’estate del 2022.

Un esempio, negativo, ci perviene dal Veneto, direttamente da Jesolo, la cittadina che vanta il maggior numero di presenze dopo Rimini: parcheggio al coperto, due lettini e un ombrellone, più aperitivo, vengono a costare 80 euro circa al giorno. In un altro stabilimento, decisamente non al top, si pagano 28 euro per i soli lettini più ombrellone, vale a dire tre euro in più rispetto alla cifra sborsata nella scorsa stagione.

A Caorle, si pagano 1,5 all’ora per il parcheggio dell’auto, mentre a pochi metri dalla spiaggia si spendono 8 euro per due gelatini, un caffè e un litro d’acqua minerale naturale, il tutto “condito” con un aumento del 7% rispetto allo scorso anno.

A Sottomarina, bella località che si affaccia sul mare di Chioggia, si spendono 10 euro per bere un mojito in uno stabilimento ben conosciuto. Se poi desideriamo avventurarci in quel di Venezia, i prezzi attuali ci fanno rabbrividire.

Malgrado non ci si addentri nelle famose capanne del Lido di Venezia (ove si raggiungono vertiginose cifre vicine ai 500 euro al giorno), ma si voglia frequentare una spiaggia affermata da tempo, ecco che per una capanna con due sdraio, cinque sedie e un lettino, si possono sborsare sino a 250 euro al giorno.

Inoltre, in un ristorante con vista mare, un antipasto di crostacei può raggiungere i 40 euro, mentre un giro in gondola, inferiore all’ora, potrebbe costarci 80 euro e più. Insomma, se le statistiche ci informano che, calcolando gli aumenti mediamente, arriviamo a punte di crescita pari al 17%, ci rendiamo conto che le ferie del 2023 potranno essere considerate anche “disintossicanti” rispetto al malaugurato Covid, ma non ancora rilassanti per la tegola dei prezzi troppo aumentati piombataci addosso…

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