Se gli animali sono in salute, gli uomini sono in salute. L’interconnessione sempre più stretta tra persone…
…animali ed ecosistema sta alla base del concetto di One Health, una visione olistica fondata sul riconoscimento di un Valore, ovvero che la salute umana, la salute animale e dell’ambiente sono legate indissolubilmente in una triade circolare. Solo prendendone piena coscienza la salute di tutti potrà essere protetta e preservata per le generazioni attuali e future.
Servono soluzioni innovative multidisciplinari e multisettoriali per affrontare le sfide che ci attendono: tra le tante minacce emergenti e riemergenti ci sono le parassitosi, appartenenti alla grande famiglia delle zoonosi, cioè quelle malattie che dall’animale possono essere trasmesse all’uomo. Alcune specie di parassiti sono comparse sulla terra più di 750 milioni di anni fa e nel corso dei secoli hanno modificato le loro abitudini di vita adattandosi ai vari ospiti (in un meccanismo quasi perfetto di coevoluzione), nonché ai cambiamenti climatici e ambientali. I parassiti sono spesso meno agguerriti e più discreti di virus e batteri ma non meno pericolosi, giacché il parassita (pulci, zecche, vermi) non solo si nutre a spese dell’ospite (animale da compagnia, domestico da reddito, selvatico), ma utilizza quest’ultimo come propria nicchia ecologica per la regolazione dei rapporti con l’ambiente esterno. sono necessarie una informazione e una comunicazione chiare e verificate su come tutelare la salute degli animali per tutelare la salute degli uomini: cruciale il ruolo dei Media. Per questo, nei giorni scorsi a Roma, esperti di medicina veterinaria e umana e rappresentanti delle Istituzioni hanno incontrato i giornalisti nel corso di formazione professionale continua “Non solo virus e batteri: la sfida ai parassiti e il rischio zoonosi”, quarto appuntamento del progetto Be Informed – Accademia di formazione per i giornalisti di Boehringer Ingelheim, promosso dal Master SGP della Sapienza Università di Roma in collaborazione con ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italianai e FNOVI – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani.
Anche in ambito medico umano c’è un rinnovato interesse nei confronti dei parassiti da parte di numerose organizzazioni internazionali, tra cui L’OMS che, tra le sfide della nuova roadmap stilata nel 2021, definisce i traguardi da raggiungere entro il 2030 per la prevenzione, il controllo e la eradicazione delle Neglected Tropical Diseases. Il 60% di queste malattie tropicali sono rappresentate da parassitosi (esempio, echinococcosi, teniasi, geoelmintiasi, filariosi, leishmaniosi, schistosomiasi) e rappresentano una sfida continua nell’attuale scenario di transizioni sanitarie ed epidemiologiche.
Un animale in salute equivale a salute per tutti. Questo vale anche e soprattutto per gli animali da compagnia, che vivono sempre a più stretto contatto con gli umani. La medicina veterinaria ha stilato linee guida per i pet owner: norme di buoni comportamenti e di pratiche routinarie da mettere in atto per preservare la loro salute e contrastare lo sviluppo di parassitosi. Sebbene gli animali da compagnia, che vivono nelle nostre case, rappresentino un rischio sanitario “irrilevante”, come indicato nella legge di sanità animale entrata in vigore nei paesi dell’Unione Europea nel 2021, alcune loro malattie potrebbero essere trasmesse all’uomo. Nel complesso, i medici veterinari italiani indicano che tra i proprietari c’è un buon livello di educazione alla prevenzione delle malattie dei loro animali.
«Il 50% dei medici veterinari italiani continua a registrare una crescente attenzione per la salute degli animali da compagnia – dichiara Marco Melosi, Presidente ANMVI – la forma di prevenzione sanitaria alla quale i proprietari fanno, in assoluto, più attenzione è la vaccinazione. Infatti, il 71% dei medici veterinari interpellati da ANMVI nell’ultima indagine condotta a maggio di quest’anno indica nelle profilassi vaccinali il più alto tasso di compliance. A dimostrazione che le vaccinazioni rappresentano un pilastro della sanità pubblica globale. I proprietari (56%) sono molto attenti alle protezioni antiparassitarie che vanno ripetute durante tutto l’anno a causa dei cambiamenti climatici. I proprietari sono anche edotti sulla leishmaniosi trasmessa dal pappatacio (detto anche flebotomo) infetto. I proprietari (36%) sono più attenti, secondo l’indagine, ai controlli dopo una malattia dell’animale da compagnia che alle visite ordinarie rispettate solo dal 22%. La raccomandazione è invece di non dimenticare visite e cure programmate. Le zoonosi di cui le parassitosi fanno parte si prevengono infine rispettando alcune basilari norme generali di igiene e il controllo periodico della salute dell’animale come il lavaggio delle mani e la pulizia degli ambienti, delle lettiere e delle cucce dove l’animale vive abitualmente».
Ma il problema non si esaurisce con gli animali da compagnia. Secondo il rapporto UNEP, 56 zoonosi sono responsabili di 2,5 miliardi di casi di malattie umane e di 2,7 milioni di decessi per anno. Le attività legate alla produzione alimentare, che richiede una estensione della superficie coltivabile in aree prima non antropizzate, sono direttamente collegate all’aumento dei contatti tra uomo e specie selvatiche e ad una accresciuta probabilità che si verifichino spillover (salti di specie). L’unico modo per arginare spillover e zoonosi è la prevenzione attuata in modo corretto negli allevamenti e l’impiego razionale dei farmaci veterinari, in particolare degli antibiotici, per contrastare fenomeni di resistenza dei patogeni.
«Le zoonosi sono malattie causate da agenti trasmessi per via diretta o indiretta, dagli animali all’uomo, che costituiscono un pericolo per la salute umana e animale, con notevoli conseguenze anche a livello sociale ed economico – sottolinea Daniela Mulas, Vicepresidente FNOVI – il 75% delle malattie umane fino ad oggi conosciute deriva da animali e il 60% delle malattie emergenti sono state trasmesse da animali selvatici. Le vie di trasmissione degli agenti zoonotici all’uomo sono molteplici e tra queste vi sono il contatto diretto di un ospite suscettibile con un animale infetto. La biosicurezza è uno dei principali strumenti di prevenzione a disposizione degli operatori e di quanti lavorano con gli animali, per prevenire l’introduzione, lo sviluppo e la diffusione di malattie animali trasmissibili da e all’interno di una popolazione animale. Per contrastare efficacemente le zoonosi occorre considerare che la loro diffusione è sempre più oggi strettamente correlata alle alterazioni ambientali, ai cambiamenti climatici e degli stili di vita. Per questo motivo è oggi di fondamentale importanza nella lotta alle zoonosi adottare un approccio multidisciplinare e multisettoriale, capace di coinvolgere in un’ottica di salute unica non solo medici umani e medici veterinari ma anche altre figure professionali che possano contribuire alla attività di prevenzione».
Sempre di più il modello One Health dovrà coinvolgere, per il suo concreto compimento, i cittadini e le associazioni civiche, sostenuti dalle Istituzioni.