giovedì, Dicembre 19, 2024
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Le sorelle Giussani e Diabolik

In pratica, l’intera esistenza delle due sorelle, a livello professionale, è stata dedicata al personaggio Diabolik, avendo dato vita, addirittura con milioni di copie, al primo fumetto nero italiano tascabile.

Iniziamo con la presentazione di queste singolari autrici, nate e cresciute a Milano nella zona di corso Magenta, iniziando dalla Giussani più carina e cioè Angela (1922-1987), che forse qualche anziano lettore ricorderà quando la sua immagine fu riprodotta sulle confezioni cartacee delle saponette Lux.

Angela era una grande sportiva e interessata ai motori. Adorava le macchine da corsa e pure gli aerei da turismo. Sua sorella Luciana (1934 – 2001), per contro, non era così esplosiva caratterialmente, ma decisamente timida e forse un po’ introversa.

Nel novembre del 1962, assolutamente novizie nel mondo dei fumetti, le sorelle Giussani davano vita a Diabolik e probabilmente, a livello inconscio, identificavano in lui quel genere di uomo perfetto che avrebbero voluto accanto come marito.

In effetti, sia Angela, sposata all’editore Gino Sansoni e reduce da un matrimonio sfortunato, sia Luciana, mai maritatasi e delusa da un grande amore non concretizzatosi, vedevano rispecchiata in Diabolik la loro felicità virtuale.

E’ superfluo descrivere nei dettagli la conosciuta figura di Diabolik: profondo sguardo espresso da due meravigliosi occhi azzurri, fisico da atleta, assai sensibile nei confronti della compagna Eva Kant.

Angela e Luciana lavoravano sino a dodici ore al giorno per creare le mille storie in cui l’uomo misterioso si avventurava, un lavoro ricco di soddisfazioni, ma anche di fatica. A questo proposito segnaliamo che lo scrittore Alberto Ongaro (1925 – 2018), parlando delle due donne, le definiva stacanoviste e contemporaneamente persone misurate che rifuggono da ogni forma di ostentazione e pretenziosità.

A favore del sociale, Angela e Luciana finanziavano alcune comunità per il recupero dei drogati e degli alcolisti. Ma soprattutto ritenevano, grazie al loro Diabolik, di offrire qualche mezz’ora di relax a tutte quelle persone che, rientrate a casa stanche del lavoro, avrebbero potuto godere di un certo rilassamento leggendo il fumetto. Ne fa testo, a questo riguardo, la sua enorme tiratura: circa 150 milioni di copie a partire da quell’indimenticabile novembre 1962…

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