di Ugo Perugini —–
Rimpiangere la canzone napoletana, quella dei tempi di Di Giacomo e degli altri grandi del passato, sarebbe sbagliato. Anche la città di Napoli è cambiata. Sono cambiati i suoi protagonisti. Il ruolo stesso della donna è cambiato. Oggi, più libera, più autonoma, quasi “guerriera”, come quella che interpreta Fatima nel suo bel singolo “Gocce d’ammore”. Una donna che non si arrende, sa lottare e combattere per riconquistare il suo amore, aprendosi alla speranza.
Eppure, la canzone napoletana tradizionale, proprio grazie alla splendida interpretazione della soprano Fatima Fausto e del tenore Raffaele Beneduce, trova in questa esecuzione una nuova linfa vitale, una modernità e un dinamismo inaspettato, portando allo scoperto certe atmosfere che, grazie alla forza del dialetto e a certe venature malinconiche, ripropongono sonorità classiche intramontabili. Un risultato che, appunto, non fa rimpiangere il passato!
Riportiamo qualche verso tra i più significativi della canzone, che potrete ascoltare, qui sotto, in anteprima:
Ammore mio, core e stu core
Si tengo stu male
A colpa nun è ‘a mia e nun è manco a toja.
Tu ca te turmiente appriesse a me
Mo statte cca , nun c’e penzà
Nun s’annasconne ‘o bene
Sì ‘a vita mia ,
core e stu core
Doje Gocce d’ammore
Sta cagnanno ‘o tiempo,
e sta ascenno ‘o sole
Amore mio, cuore del mio cuore/se sento questo dolore/la colpa non è mia e non è neanche la tua/tu che ti tormenti insieme a me/adesso lascia stare, non ci pensare/l’amore non si può nascondere/sei la mia vita/siamo due gocce d’amore/ora che il tempo sta cambiando e sta uscendo il sole.
Il singolo che presentiamo è stato scritto per l’etichetta discografica indipendente #evergreen da Michele Buonocore, con arrangiamento di Ennio Mirra, e inserito nella raccolta Musica senza Tempo vol. 1.
L’intervista alla cantante
Fatima Fausto, napoletana verace, dopo essersi diplomata al Conservatorio “Cimarosa” Avellino, ha studiato, tra l’altro, con Katia Ricciarelli, esibendosi in vari concerti come solista. Ha interpretato il ruolo di Doralba nell’opera di Cimarosa “L’impresario in angustie”. “Gocce d’ammore” è stata finalista al Festival di Napoli New Generations.
Alla cantante abbiamo rivolto alcune domande
La tua voce ha un fascino particolare che in certi casi mi sembra richiamare anche sonorità orientaleggianti. Cosa ne pensi?
Ho grande consapevolezza della mia voce, avendo studiato sin da giovanissima canto lirico e avendo anche titoli di conservatorio .Questo lo ritengo un grosso vantaggio visto che la lingua napoletana ha avuto in passato contaminazione araba. In questa interpretazione ho saputo unire la classica napoletana con contaminazione mediterranea, facendo crescere cosi la suspense nell’interpretazione durante la registrazione.
Secondo te, in che modo la tradizione storica della musica napoletana ha anche un valore etnico, inteso come identità culturale di un popolo? Mantenere viva questa tradizione è difficile? I giovani come rispondono?
La tradizione napoletana è immortale e unica nel suo genere e questa immortalità la ritroviamo nei testi per poi arrivare alle melodie che rappresentano l’identità vera di un popolo, le sue radici, le sue tradizioni e la sua storia. Oggi è molto difficile portare avanti questo genere e noi con Evergreen Musica senza tempo ci stiamo provando. Infatti abbiamo utilizzato suoni digitali proprio per far avvicinare i giovani a questo genere ed io ritengo che per adesso abbiano risposto bene.
Tra i grandi compositori classici, napoletani e no, quali preferisci?
Sono molti i compositori e gli interpreti che hanno accompagnato il mio percorso artistico ma soprattutto di insegnamento musicale, perché in ognuno ho ritrovato qualcosa che poi ho portato con me. Tra i miei stimati artisti c’è Salvatore Gambardella Compositore di “O Marenariello” interpretata da Sergio Bruni, il grande Totò che ha scritto “Malafemmena”e per finire Di Capua che ha musicato il grande capolavoro al quale sono particolarmente legata “I Te vurria vasa”.
Come ti sei trovata a cantare in coppia con il tenore Beneduce?
Direi che mi sono trovata benissimo. Oltre che ad essere un mio caro amico e collega è anche un grande artista. Tra di noi c’è sinergia e nello stesso tempo rispetto dei ruoli. E’ un tenore eccezionale ed io sono stata davvero onorata della sua collaborazione.
Quali i tuoi prossimi impegni dopo la pandemia?
Dopo questa fase di Stop voglio continuare a dedicarmi alla musica, allo studio, a promuovere nel miglior modo il mio inedito “Gocce D’ammore”. Continuerò ad insegnare e a produrre musica senza abbattermi ma credendoci sempre.
Quali consigli daresti ai giovani cantanti che scelgono la canzone come mezzo per farsi conoscere e avere successo?
Prima di tutto studiare per avere consapevolezza di ciò che si fa .Artisti e musicisti non ci si improvvisa. Sono sempre stata dell’idea che è la musica a sceglierti, in un preciso momento della tua vita, che bussa al tuo cuore all’improvviso e da li non ne puoi più fare a meno perché diventa tutto, la tua migliore amica, colei attraverso la quale riesci a esprimere te stesso, le tue emozione ,le tue fragilità ma anche la tua forza. Quindi ai giovani cantanti direi di usare il cuore, scegliere dei buoni autori come il mio e soprattutto di non arrendersi mai, perché vivere di musica è difficile ma vale la pena provarci e credere in se stessi sempre.
Vi ringrazio per questa bellissima intervista .Alla prossima, Fatima.