di Ugo Perugini
Avete voglia di conoscere René Magritte? C’è una opportunità davvero da non perdere alla Fabbrica del Vapore, in via Procaccini. Magritte è un grande pittore surrealista, nato nel 1898 e morto nel 1967, e le sue opere sono ormai entrate a far parte dell’immaginario collettivo e conosciute anche da chi non frequenta molto le Gallerie d’Arte.
E, in realtà, la mostra, che si intitola “Inside Magritte” e che resterà aperta fino al 10 febbraio, è un omaggio in grande stile al personaggio Magritte, alle sue idee, al suo mondo onirico, alle sue fantasie, rielaborate attraverso un incredibile viaggio multimediale e multisensoriale che prende spunto, e vita, dal suo fantastico universo pittorico.
L’evento è stato promosso dal Comune di Milano, da Crossmedia Group – Hepco con il contributo di “24 Ore Cultura”, sotto la regia di The Fake Factory. E’ un evento unico che racchiude un grande fascino perché consente di entrare nella personalità di un Artista incredibile, di scoprire i suoi sogni, le sue speranze, ma anche le sue ansie, le sue paure, i suoi incubi.
La realizzazione della Mostra la si deve a una giovane curatrice belga, Julie Waseige, che da storica dell’arte sensibile e attenta, ha saputo ricreare le atmosfere particolari che Magritte frequentava, a cominciare dalle icone più note, come la pipa, gli uomini in bombetta sollevati a mezz’aria, i corpi umani come rocce, con la testa di pesce o i visi ricoperti da un velo come gli amanti perduti.
In poco meno di un’ora, grazie a un continuo flusso di immagini in movimento, accompagnati da musiche d’epoca, lo spettatore verrà coinvolto in questo mondo “parallelo”, fatto di illusioni e allusioni continue, mentre sui grandi maxischermi della sala immersiva a 360 gradi, (chiamata anche opportunamente experience room) e sul pavimento, continueranno a passare le immagini dei suoi quadri, dagli inizi fino alle ultime realizzazioni, rielaborate e in un continuo armonico movimento.
Qui, naturalmente, la tecnologia la fa da padrona. 160 sono le immagini ad altissima risoluzione selezionate dalle opere del pittore belga, con un sistema che si avvale di proiettori laser che consentono di riprodurre le immagini ad oltre 40 milioni di pixel, accompagnate da notizie biografiche e frasi dell’Artista che scorrono su oltre 20 monitor disposti nella sala Visual.
Riusciremo a scoprire il mistero che sta dietro questo grande pittore? Ognuno troverà la sua soluzione. Lui stesso era conscio di non conoscere il significato delle sue opere perché, diceva “il significato della mente stessa è sconosciuto”. Ma non è il significato che si deve cercare nei lavori di Magritte. Dobbiamo cogliere la sorpresa, la meraviglia, anche l’inquietudine del suo messaggio.
Le sue immagini sono spesso un affronto alla realtà, al senso comune, alla logica. Sono situazioni paradossali che sarebbe riduttivo tradurre in senso simbolico o metaforico. Lui stesso ne sarebbe dispiaciuto: “La gente che cerca significati simbolici è incapace di cogliere la poesia e il mistero intrinseci all’immagine.”
Sarebbe riduttivo, quindi, anche cercare di dare un senso razionale alle sue opere. Il valore estetico di Magritte va molto al di là di un semplice piano concettuale. Non c’è una spiegazione del suo lavoro. Le domande che possiamo porre restano senza risposta. E, forse, così deve essere perché così voleva lui: generare dubbi, togliere alla realtà il suo carattere di certezza, giocare con i nostri turbamenti perché anche lì possiamo cogliere fascinose e indicibili emozioni.
Orari Mostra: lun. dalle 14.30 alle 19.30; mar., mer., ven. e dom. dalle 9.30 alle 19.30; giov. e sab. dalle 9.30 alle 22.30. Prezzi: 14 euro (previste riduzioni).