giovedì, Aprile 25, 2024
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Una milanesona: Franca Valeri

Attrice, sceneggiatrice e regista, l’eclettica Franca Norsa (il suo vero cognome) nasce nel luglio 1920 nella nostra città, in via Cerva, secondogenita di Luigi Norsa, di religione ebraica.

Purtroppo, le leggi razziali del 1938 tolgono alla sua famiglia i più importanti diritti, tanto che Franca viene espulsa dal liceo Parini e deve frequentare una scuola privata con tutte le accortezze del caso.

Diventa presto attrice teatrale, passando poi, con grande disinvoltura, dalla televisione al cabaret. Per la verità, si fa conoscere ancora prima, subito dopo il secondo conflitto mondiale, alla radio. Infatti, in quel periodo nasce il suo notissimo personaggio “la signorina snob” a cui farà seguito “la sora Cecioni”.

Con il marito Vittorio Caprioli (dal quale divorzierà nel 1974) fonda nel 1951 la Compagnia del Teatro dei Gobbi e poco dopo avvierà una stretta collaborazione con Giovanni Testori, De Lullo e Strehler.

Il suo debutto al cinema avviene con “Luci del varietà” (1950), film diretto da Fellini e Lattuada. Seguiranno “Il segno di Venere”, “Il vedovo” accanto ad Alberto Sordi e “Crimen” a fianco di Nino Manfredi.

A partire dagli anni Settanta, si occupa quasi esclusivamente di teatro ed è letteralmente presa da una sorta di vocazione letteraria, sempre legata alla recitazione.

Il tipo di donna che lei interpreta è indubbiamente legato alla verità, sia nel cercare di non dire bugie sia nel prendere le distanze dalle origini del suo malessere. Ma tutto sommato, le donne da lei messe in scena rivelano, seppur viste da diverse angolature, una tristezza che appare sempre profonda.

Gli sketch interpretati da Franca Valeri, ad esempio presenti ne “La cocca rapita”, sono buffi, spassosi e addirittura spiritosi nonché farseschi. Ricordiamo tuttavia un suo impegnativo e straordinario monologo dal titolo “La vedova di Socrate”, ispirato dallo scrittore svizzero Friedrich Duerrenmatt.

Per concludere, ecco una sua dichiarazione che ci lascia pensosi: “L’umorismo, l’ironia, sono abbastanza rari, anche nel mondo dello spettacolo. In giro c’è molta comicità, soprattutto in televisione, ma pochissima ironia. Io sono contenta di aver ricevuto questo dono dalla natura”.

Dimenticavamo. Già avanti negli anni scrive assieme a Luciana Littizzetto il libro “L’educazione delle fanciulle” e sarà ospite del Festival di San Remo del 2014.

Si spegne a Roma nell’agosto del 2020, pochi giorni dopo aver raggiunto l’invidiabile traguardo dei cento anni.

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