giovedì, Aprile 25, 2024
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La mia fantastica vita da cane: un bel cartone animato. Per tutti

Esce oggi nelle sale un film di animazione molto interessante. E’ la storia di una cagnolina che durante la sua vita turbolenta avrà diversi nomi. Ma il suo vero nome è Nove perché è stata la nona di una cucciolata, purtroppo ben presto allontanata dalla madre. Rimasta sola, questa cagnetta troverà però diversi padroni, ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti. Fino al tragico epilogo finale che la vede travolta da un’auto.

Ma la storia inizia proprio qui, perché la cagnolina racconta la sua vita in prima persona, come un ricordo, senza tristezza per quello che è le accaduto ma contenta perché in fondo ha vissuto la sua vita nel bene e nel male insieme agli esseri umani che ha cercato sempre di  amare, anche quando non si sono comportati bene con lei.

A un certo punto la cagnetta dice: “Gli esseri umani non hanno bisogno di capire la lingua dei cani, noi cani invece dobbiamo imparare la loro”. Insomma, la prospettiva si capovolge ed è la cagnetta che ci fa capire cosa è importante per un cane (“Un buon olfatto vale quanto 1000 parole!”)

Anca Damian, romena, è la regista del film di  animazione e la storia prende spunto da una autentica esperienza vissuta dalla donna che aveva trovato per le strade di Bucarest una cagnetta abbandonata, da lei chiamata Marona, che ha curato ma, non potendo tenerla, avendo già un cane maschio, l’ha affidata a un’altra famiglia. Così è iniziata l’avventura di Marona. E da qui è nata l’idea del cartone animato.

Anca ha pensato di creare  intorno a questa cagnetta una bella storia che però non parli solo dei cani ma si rivolga alle persone, all’importanza di prendersi cura degli altri, di cercare la felicità nelle piccole cose, riflettendo sulla vita, sull’amore e sulla morte.

Molti sono i padroni di Marona. Il primo è Manolo, un acrobata solitario e malinconico, che insegue disperatamente la poesia della vita. Il disegno  che ce lo illustra è elastico, mobile, le forme sono linee che si disperdono, si aggrovigliano e si annodano. Secondo la cagnetta gli uomini non sanno essere felici perché dovrebbero pensare al giorno che stanno vivendo come se fosse l’ultimo, perché un giorno lo sarà davvero.

L’altro suo padrone sarà Istvan, un omone con la madre malata, che vuole bene a Marona. E l’ultima padroncina sarà la ragazzina Solange, che crescerà con lei. Ma vi sono anche personaggi cattivi come l’impresario, gli accalappiacani e il gatto infido.

La cagnetta però affronterà la vita con ottimismo perché il messaggio che vuole trasmettere il film è di amore ed empatia. Marona sembra dirci: “La felicità è una piccola cosa, quasi niente, un piattino di latte, una grande lingua bagnata che ti lecca, un pisolino, un posto dove seppellire un osso, una mano che ti accarezza, un sorriso”.

Ma ecco le stesse parole della regista: ”Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l’istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri: ecco le “lezioni di felicità” dai cani per gli umani”.

Insomma, davvero una bella lezione che qualche volte dovremmo ascoltare. Anche se ci arriva da una cagnetta con il naso nero a forma di cuore…

Il 2 dicembre Wanted Cinema porterà sul grande schermo La mia fantastica vita da caneil nuovo film di animazione della pluripremiata regista Anca Damian.

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