E’ necessario dosare sempre, con la massima attenzione, la quantità di cloro da immettere nelle piscine. Ha un potere disinfettante assai pronunciato (attacca con successo i microrganismi), ma il suo impiego deve essere di norma compreso tra 1 e 1,5 ppm. Se tale range fosse più basso, assisteremmo allo sviluppo di flora batterica e di incrostazioni calcaree. Se fosse più alto, riscontreremmo reazioni allergiche e un odore troppo marcato.
Ad esempio, avvertiremmo bruciore alla gola o anche un’infiammazione agli occhi. E’ il caso di quanto verificatosi ieri presso una piscina milanese di via Procaccini, ove piccoli nuotatori, impegnati in un saggio, avevano avvertito disturbi a seguito, così pare, di un’errata manovra nel miscelare il cloro, manovra che avrebbe provocato il sorgere di vapori che coinvolgevano diversi bambini appartenenti ad una scuola materna.
La macchina dei soccorsi è scattata prontamente e le cure mediche prestate riguardavano soprattutto coloro che evidenziavano tosse, irritazioni e addirittura nausea.
Sulle ambulanze, immediatamente chiamate, salivano cinque bimbi e sei accompagnatori, per fortuna in codice verde, ad eccezione di due adulti in codice giallo, ossia gli istruttori di nuoto che, mentre si affrettavano nel recuperare i piccoli, sono stati i più esposti nella respirazione dei vapori.
Fortunatamente, il tutto si è risolto senza gravi conseguenze e i responsabili che gestiscono la piscina, dispiaciuti per l’accaduto, avvieranno le necessarie ricerche per stabilire le reali cause di quanto successo affinché in futuro non abbiano più a ripetersi tali episodi.