venerdì, Aprile 26, 2024
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La scrittrice e traduttrice Paola Masino

Nasce nel 1908 nel borgo di Montignoso, in provincia di Massa-Carrara, e qui, da bambina sino all’età adulta, Paola Masino trascorre le sue vacanze. Nella casa dei genitori, respira un’atmosfera inadatta perché carica di di ombre, di stanze scarsamente illuminate e soprattutto di paure che la tormenteranno durante tutta la fanciullezza.

Eppure, Paola conserva altri ricordi, decisamente migliori, in occasione del suo soggiorno romano in una confortevole villa, perché questi ricordi sono affiancati da numerosi giochi infantili che la rallegravano. Qui trascorre giorni felici accanto alla madre Luisa, discendente degli Sforza e a suo padre Enrico Alfredo Masino, scrittore e drammaturgo.

Quest’ultimo ha impresso nella figlia la passione per la cultura in generale, per le lingue straniere, per l’opera lirica e per la letteratura. Paola si accorge che la vocazione di scrittrice se la sente crescere dentro. E infatti, appena sedicenne, riesce a comporre un dramma, ”Le tre Marie”, che inoltra subito a Pirandello, ricevendo buoni segnali d’incoraggiamento.

Ma le tristi memorie di Montignoso continuano ad affiorare in lei ed esprimono una costante ispirazione quasi opprimente, tanto che nel suo primo romanzo, ”Monte Ignoso”, descriverà le angosce e le molte paure vissute da adolescente.

Conosce nel 1927 il noto scrittore e saggista Massimo Bontempelli e avvia con lui una stretta relazione, malgrado abbia trent’anni più di lei. Paola parte per Parigi nel 1929 e qui collabora dapprima con l’ ”Europe nouvelle” e poi presso il Bureau international de Cooperation intellectuel”, ove farà sfoggio del suo ottimo francese.

A Parigi, Paola viene ritratta da De Pisis e ha la possibilità di conoscere di persona, tra gli altri, Maurois, Picasso e Pirandello. Un personaggio riesce ad entusiasmarla e cioè Salvador Dali, perché la coinvolge suggerendole di adottare la scrittura surreale, ponendo l’accento sul sublime, ma anche sulla presenza dell’orrido.

Paola Masino viene raggiunta nella capitale francese da Bontempelli e vive momenti di autentica felicità e di proficua creatività letteraria. La morte di Pirandello, avvenuta nel 1936, una delle persone più apprezzate da Paola unitamente al padre e al suo compagno, le crea molta angoscia, sottolineata a più riprese nei suoi ”Appunti”.

Massimo Bontempelli tiene il relativo discorso funebre, decisamente non piaciuto al Regime, che lo costringe a lasciare Roma. Ma ecco presentarsi per Paola l’occasione della pubblicazione del suo ultimo straordinario romanzo: ”Nascita e morte della massaia”.

Si tratta in sostanza del suo sottolineare l’indegna schiavitu’ della donna, triste destino che non riuscirà a salvare la protagonista del suo libro. Ma anche il destino di Paola sembra segnato: nel 1960 muore il suo Massimo e lei vede inaridirsi la sua ispirazione creativa.

Ci lascia a ottantuno anni, a Roma, nel luglio del 1989.

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