martedì, Ottobre 15, 2024
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Il prezioso aiuto delle Poste nell’emergenza

Le Poste italiane, nel corso delle numerose disgrazie che hanno tormentato il nostro Paese, sono sempre state a fianco dei cittadini per non far mancare alle loro famiglie, ovviamente alle imprese, agli artigiani e ad ogni genere d’ufficio, non solo il tempestivo recapito della corrispondenza, ma anche altri aiuti più concreti.

Citiamo ad esempio l’alluvione di Firenze del 1966, ove la marea d’acqua che inondava la città provocava tra l’altro il blocco dei collegamenti telegrafici e telefonici. Ma i tecnici delle Poste, già dopo un paio di giorni, erano in grado di eseguire importanti riparazioni. Viene pure spesso ricordato il pronto intervento del personale delle Poste che, con mezzi di fortuna, provvedeva a prelevare la corrispondenza dalle cassette delle lettere impostate.

Anche i postini, quasi sempre attivati con i piedi nell’acqua o nel fango, ma anche ricorrendo a barche o a mezzi militari, si davano molto da fare per recapitare posta e pacchi nel tempo più breve possibile. Ma si avvertiva pure la necessità, fra tanta acqua fetida e frammista a robacce, di recare acqua potabile nelle case.

Spesso i portalettere, supportati dagli autisti delle Poste, si improvvisavano distributori del prezioso liquido, pronti a farsi vivi in appartamenti e negozi consegnando taniche di plastica in precedenza riempite sino all’orlo.

E che dire del comportamento delle Poste in occasione dello sconvolgente terremoto verificatosi in Irpinia nel novembre 1980, ove le scosse raggiungevano elevati livelli sino a raggiungere il settimo grado della scala Mercalli ?

Va lodata anche qui la piena disponibilità delle Poste che hanno continuato a farsi promotrici di aiuti a favore delle popolazioni disastrate. Infatti, creavano uffici postali mobili garantendo il servizio in molte località e istituendo vere e proprie staffette postali per la pronta consegna di quei messaggi che non potevano essere inoltrati a mezzo telegrafo.

E si doveva pure provvedere al pagamento delle pensioni, tanto che diversi uffici postali venivano allestiti sotto certi tendoni o addirittura nei container e nelle roulotte, nel tentativo di non far mancare questo indispensabile mezzo monetario.

Concludiamo segnalando che a L’Aquila, poco dopo il terremoto dell’aprile 2009, era stato avviato un ufficio postale munito di un particolare impianto che assicurava servizi via satellite, mentre ad Amatrice, a seguito del sisma dell’agosto 2016, le Poste erano già operative il giorno dopo la terribile scossa. Si citava qui l’utilissimo inserimento di un postino che, affiancando la Protezione Civile, sapeva indicare case abitate oppure disabitate secondo la sua personale esperienza.


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