giovedì, Aprile 25, 2024
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I DUE MARO’: L’AUSILIO DI STRASBURGO RIFIUTATO DALL’INDIA

di Carlo Radollovich

Dopo i tre mesi di proroga concessi dall’India a Massimiliano Latorre per poter adeguatamente affrontare la convalescenza a seguito dell’intervento chirurgico al cuore, si riteneva che la situazione relativa allo “sblocco” di questa impasse infinita fosse quasi giunta al capolinea.

Ma non è così. Infatti, poco dopo il voto espresso dall’Europarlamento, ossia la chiara risoluzione politica che chiede il pronto rientro in patria dei due marò, ecco riecheggiare di nuovo la voce grossa di Nuova Delhi, che si dichiara in completo disaccordo con Strasburgo e sottolinea che la vertenza riguarda soltanto l’Italia e l’India, con la totale esclusione dei giudizi espressi da altre nazioni o consessi internazionali.

L’Europa, pur esprimendo rincrescimento per la morte dei due pescatori scambiati per pirati, ribadiva che la detenzione dei due italiani senza specifici capi d’accusa (non ancora espressi), non può non destare preoccupazione, ritenendo la vicenda una vera e propria violazione dei diritti umani.

In sostanza: si auspica che la competenza giurisdizionale su questo caso venga riconosciuta all’Italia oppure ad un arbitrato internazionale.

Il tira e molla sulla penosa vicenda è purtroppo noto. Il nostro Paese è convinto che la sparatoria avvenne in acque internazionali. Per contro, l’India afferma che il fatto accadde nelle proprie acque costiere e rivendica pertanto la propria competenza su ogni giudizio al riguardo.

In ogni caso, l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, segue molto da vicino l’intricata vicenda, volendo tutelare i diritti fondamentali di tutti i cittadini appartenenti all’UE e promuovendo al tempo stesso la risoluzione pacifica della contesa descritta, che si protrae sin dal febbraio 2012.

Gli eurodeputati hanno appoggiato l’Italia in questo frangente a stragrande maggioranza, ventilando addirittura una più sostanziosa ed energica azione da parte del Vecchio Continente.

Possiamo ben comprendere l’ansietà accumulatasi nei due marò e nelle loro famiglie, al di là del comprensibilissimo disagio. La prossima mossa italiana?  Alcuni ipotizzano una presa di contatto diretta tra il nostro presidente del Consiglio e il premier indiano. Ma, intanto, le settimane si sovrappongono, senza che nulla di visibilmente concreto appaia all’orizzonte.

 

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