sabato, Aprile 27, 2024
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Ciclismo. Il “Trofeo Senza Fine” è a Milano e attende il vincitore del Giro d’Italia

di Domenico Antonelli

Passano gli anni ma il Giro d’Italia conserva sempre il suo fascino.

Così come la Coppa che viene assegnata al vincitore della classifica generale, che non a caso è denominata “Trofeo Senza Fine”. E proprio lo scettro più ambito, quello che viene consegnato a colui che taglierà il traguardo finale del Giro in maglia rosa, è in bella mostra in questi giorni in Galleria Vittorio Emanuele II, a pochi metri dal Duomo di Milano. Vi resterà fino al 30 maggio, data in cui si svolgerà la cronometro che chiuderà l’edizione numero 104 della corsa rosa.

Se siamo ormai prossimi alla partenza del Giro (che si aprirà il prossimo 8 maggio a Torino con un cronoprologo), nella parte inferiore della struttura in esposizione in Galleria vi è uno speciale “countdown” per scandire il tempo che manca alla celebrazione del trionfatore dell’edizione numero 104 della corsa. Folta la pattuglia di corridori che proveranno a strappare lo scettro al britannico Hart. A cominciare dagli italiani, con in testa lo Squalo Vincenzo Nibali, trionfatore nel 2016, ultima vittoria italiana al Giro.

Tantissime le persone che in questi giorni hanno visto da vicino il Trofeo Senza Fine. Chi è entrato appositamente in Galleria Vittorio Emanuele II, chi invece se l’è ritrovato davanti agli occhi in maniera più o meno casuale. Tutti hanno comunque voluto immortalare il momento con una foto ricordo, tanto da creare anche delle lunghe file.

Ma cos’è il Trofeo Senza Fine? Si tratta di un nastro d’oro che porta incisi i nomi di tutti i vincitori del Giro d’Italia. Ogni anno ne viene aggiunto uno e per questo è idealmente infinito. È a forma di spirale, con cerchi a volte più stretti a volte più larghi, in rame placcato d’oro 18 carati e verniciato. La spirale potrebbe rappresentare la strada, la tortuosità e la difficoltà del Giro, ma anche la storia della gara ciclistica italiana. Una storia che non ha fine. O forse un ciclone, come quello delle emozioni che solo il Giro d’Italia sa regalare.

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