venerdì, Aprile 19, 2024
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LE ATTRAENTI CROCIERE SUL PO

di Carlo Radollovich

Il fiume appare in più punti decisamente migliorato, sotto l’aspetto ecologico, soprattutto se lo si raffronta ad una ventina di anni fa.

I depuratori sono da tempo al lavoro e restituiscono al grande fiume quel patrimonio ittico che sembrava, in certi tratti, addirittura scomparire. Infatti, si osserva la presenza del “rinato” persico reale, delle luccicanti alborelle che si stanno moltiplicando in notevoli quantità e di quel gigantesco pesce siluro che appassionati pescatori desiderano catturare.

Grazie a questo “rifiorire” dell’ambiente fluviale e grazie soprattutto al desiderio di navigare sul Po in gradita compagnia (effettuando soste in luoghi caratteristici), si sta sempre più diffondendo la voglia di mini-crociere. Le più lunghe durano dal mattino alla sera e si effettuano, ad esempio, a bordo della motonave Stradivari, di solito ormeggiata a Boreto (Reggio Emilia), capace di ospitare sino a quattrocento turisti con i suoi sessanta metri di lunghezza e dieci di larghezza.

È in grado di viaggiare sino a Mantova per poi risalire sino a Cremona. Tra le sue numerose tappe, ricche di ricordi per molti lombardi, figura quella di Brescello Viadana, ove sembrano rivivere i noti personaggi creati da Guareschi, ossia Peppone e don Camillo.

Certo, il grande progetto sarebbe quello di poter arrivare con regolarità sino a Venezia (raggiunta in questi mesi solo sporadicamente), organizzando viaggi su motonavi adeguate, unendo le risorse economiche delle Province interessate e facendo leva anche sulle molteplici richieste di mini-crociera provenienti persino dall’estero.

Sottolineiamo che, complessivamente, sono più di seimila i turisti che, tra giugno e luglio di quest’anno, si sono imbarcati per effettuare crociere sul fiume.

Insomma, il Po sta per essere riscoperto alla grande e si assiste ad una sua costante rinascita. ecologica. Peccato constatare che alcuni pontili, da tempo in secca, non consentono alle imbarcazioni di attraccare. Occorre infatti rimuovere la sabbia che li imprigiona, dando così il via ad un completo impianto turistico, in grado di offrire il proprio contributo economico non soltanto a livello provinciale. Il tutto è da tenere costantemente sotto osservazione. Ne vale sicuramente la pena.

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