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ANNI DI PIOMBO – 50 ANNI DOPO “La Voce delle Vittime – PER NON DIMENTICARE”

di Antonio Barbalinardo

Il Municipio 5 di Milano nell’ambito del percorso di “Giustizia e Legalità 2019” che si svolge all’interno del territorio municipale è impegnato a promuovere iniziative a temi e riferimenti legati al percorso stesso, un progetto voluto e avviato già nel 2014 da Antonio Iosa presidente della Fondazione Carlo Perini.

Nel corso dell’anno 2019 il Municipio 5 è impegnato a tale percorso iniziato il 26 gennaio scorso con il passaggio della simbolica “Fiaccola della Legalità” dal Municipio 4 al Municipio 5, così in questo percorso è inserita la mostra <ANNI DI PIOMBO – 50 ANNI DOPO “La Voce delle Vittime – PER NON DIMENTICARE”>, inaugurata venerdì 25 ottobre scorso presso il PACTA DEI TEATRI di via Dini, 7, mostra che resterà aperta fino al prossimo 9 novembre.

La Mostra è stata promossa dal Municipio 5 e dalla Fondazione Carlo Perini con la partecipazione di AIVITER Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969.

Il pannello della Strage di piazza Fontana
Il pannello della Strage di piazza Fontana

La mostra è stata voluta perché quest’anno 2019 il 12 dicembre ricorre il 50° anniversario della Strage di Piazza Fontana, strage causata dall’esplosione presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura che causò la morte atroce di 17 innocenti e occasionali vittime e 84 persone ferite da tale esplosione, strage che fu definita la madre di tutte le stragi poiché dopo purtroppo ne sono susseguite in diverse altre località d’Italia e da quella tragica data partì quel particolare periodo italiano durato oltre vent’anni

Intervento del presidente A. Bramati
Intervento del presidente A. Bramati

All’inaugurazione della Mostra erano presenti Alessandro Bramati presidente del Municipio 5, Christian Iosa presidente della Fondazione Carlo Perini, Alessandra Galli presidente di AIVITER Lombardia e Matteo Dendena vicepresidente dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969.

La mostra inizia con il pannello degli “Anni di piombo” e il pannello dedicato allo statista Aldo Moro rapito negli anni successivi da un gruppo di brigatisti rossi il 16 marzo 1978 e rilasciato morto il 9 maggio successivo.

I diversi pannelli esposti evidenziano le stragi avvenute in Italia con numeri e nomi dei caduti: 4 morti e 52 feriti nella Strage della Questura di Milano, 17 maggio 1973; 8 morti e 102 feriti nella Strage di Piazza della Loggia a Brescia, 28 maggio 1974; 85 morti e 200 feriti nella Strage di Bologna, 2 agosto 1980; 16 morti e 267 feriti nella Strage del treno Rapido 904, 23 dicembre 1984.

Alcuni pannelli della mostra
Alcuni pannelli della mostra

Seguono gli altri pannelli dedicati alle figure delle diverse vittime colpite da parte dei vari gruppi rivoluzionari di estrema destra e di estrema sinistra.

In Lombardia dal 12 dicembre 1969 ad oggi ci sono state 105 vittime di ogni tipo di strage e oltre 300 feriti.

05 Alcuni visitatori della mostraLa mostra e il dibattito seguito hanno documentata così una cronaca emotiva degli accadimenti terroristici più rilevanti sul territorio lombardo e nazionale, attraverso i racconti e le testimonianze dei familiari delle vittime e dei feriti, cioè di chi ha pagato con la vita il prezzo di quegli anni bui italiani, protagonisti non rassegnati che da sempre cercano e chiedono verità e giustizia oltre che fare memoria.

L’obiettivo della mostra è quello che vuole portare ancora di più oggi un messaggio educativo per non dimenticare nel raccontare anche se con brevi frasi, ritagli di giornali e con le immagini delle stragi, delle vittime civili, militari o appartenenti alle diverse Forze dell’Ordine, tutti innocenti caduti, tutti vittime degli attentati terroristici colpiti dalle diverse fazioni estremistiche.

I diversi pannelli esposti raccontano così quel particolare periodo storico che ha insanguinato l’Italia dal 1969 al 1984, periodo definito dai media “La notte della Repubblica”.

All’inaugurazione della mostra oltre ai diversi rappresentanti istituzionali e associativi erano presenti alcuni familiare di tali vittime tra cui Matteo Dendena nipote di Pietro Dendena, una delle 17 vittime della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969; Giacomo Ghedini figlio del maresciallo Lino Ghedini che fu colpito a morte da un militante del Gruppo di Azione

Intervento del Presidente C. Iosa
Intervento del Presidente C. Iosa

Partigiana affiliato alle brigate rosse la sera del 17 febbraio 1977; Claudia Tuttobene figlia del tenente colonnello Emanuele Tuttobene colpito a morte a Genova il 25 gennaio 1980 con il suo autista l’Appuntato Antonino Casu; Alessandra Galli figlia del Magistrato Guido Galli che fu ucciso dalle brigate rosse il 19 marzo 1980 e Christian Iosa figlio di Antonio, che fu gambizzato il 1° aprile 1980 da un gruppo armato legato alle brigate rosse. Antonio Iosa ha sempre portato avanti il ricordo e la memoria per tutte le vittime di terrorismo, è stato anche Referente Lombardo di AIVITER.

Inoltre erano presenti all’inaugurazione della mostra anche molti cittadini, la mostra resterà aperta fino al 9 novembre, visitabile sia per visite individuali sia per visite guidate su prenotazione contattando il giornalista Danilo dalla Mura al numero di cellulare 3356343286.

 

 

 

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