di Ugo Perugini
Sono 18 i giovani fotografi presenti alla mostra – che ha per tema “Confini, una linea che separa come limite comune” – che si svolge presso l’Art Gallery dell’Hotel 38 di via Canonica, 38 (orario continuato h24). La mostra, che è stata inaugurata il 7 gennaio 2017, proseguirà fino al 15 del mese con ingresso libero.
Le 13 ragazze e i 5 ragazzi che espongono le loro opere fanno parte di un collettivo del Corso di Formazione Avanzata in Fotografia dell’Istituto Europeo del Design .
Ma vediamo più da vicino il tema affrontato. Confine è una parola terribilmente ambigua. E’ quasi sempre una convenzione. Anche e soprattutto quando i confini li tracciamo noi, nella nostra mente. Il confine è qualcosa che ripugna e attrae. Perché richiama in modo energico il concetto di alterità, cioè un “oltre” sconosciuto e perciò stesso, diverso da noi. E, proprio per questo motivo, ne siamo atterriti e affascinati, contemporaneamente.
I 18 giovani fotografi che si sono cimentati attorno a questo concetto hanno cercato di trasformare le loro riflessioni in immagini, trovando ognuno l’interpretazione più aderente alle proprie idee, convinzioni e sensibilità. Compito non semplice ma che nella maggioranza dei casi sembra riuscito perché, comunque, osservando le varie prove fotografiche, è possibile cogliere una serie di sollecitazioni e suggestioni, molto interessanti e mai banali.
Attraverso soggetti, spunti, soluzioni tecniche diverse, emergono le varie poetiche degli artisti, dal gusto cronachistico all’ispirazione simbolica, onirica, dalla ricerca intimista all’attenzione alle realtà urbane, dalla sensibilità sociale alle allusioni più ironiche e fantasiose. E le modulazioni del significato di confine mutano di volta in volta: confine come luogo di attesa, di incontro, frontiera, ambito di vita vissuta, spazio astratto; confine come esperienza, ricerca della propria realtà, isolamento sociale; confine come legame, come cornice, come esigenza di far parte di un paesaggio; confine come passaggio da sogno a realtà; confine come immobilità, come separazione, come reazione a un limite, come muro reale.
Non potendo riportare le numerose foto esposte e per non far torto a nessuno, elenchiamo i nomi dei fotografi con accanto i titoli dei loro lavori e (per chi ne dispone) il relativo blog o sito di riferimento, al quale rimandiamo i Lettori.
Alessandra Tommasi (alessandratommasi.com), Acquarium,
Elisa Modesti (emodesti.tumbir.com), 25.000 m²,
Flavio di Renzo (flaviodirenzo.com), In equilibrio, sul confine,
Giulia Brenna (giuliajackass.wixsite.com/brennafotografa), La cura del muro,
Marta D’Avenia (martadavenia.com), Ai confini della vita,
Nicholas Fontana (nicholasfontana.com), Uchi e Soto,
Silvia Borri (silviaborri.com), Ai confini dell’alienazione umana,
Vania Albertini (behance.net/vanialbertini), Confini di proprietà – Lessinia,
Andrea De Simon, Confini non + presenziati,
Elena Zapparoli, In-oltre,
Elisa Rossetto, Le mie amate nuvole,
Ingrid Bencini, Legami-libertà,
Marina Zaia, Degenere,
Martina Berger, Border Tales,
Nicola Lorusso, L’intangibile essenza dello stra-ordinario,
Nicole Bicego, Confine tra sogno e realtà,
Roberto Di Fresco, Io___ Natura,
Valentina Pettinelli, E se ti dessi un limite?