La località è situata a sud di Milano, appartiene al Municipio 5 ed è orgogliosamente separata dal tessuto urbano perché mantiene in ogni caso tutte le sue caratteristiche di terra di campagna.
Sorge nel Medioevo vicino all’omonima abbazia, fondata nel 1135 dal frate cistercense Bernard de Clairvaux, il quale, grazie alla creazione di diversi canali, effettuata con l’aiuto dei correligionari, mette anzitutto le basi per la bonifica della zona assai paludosa.
Poi, con l’opportuna irrigazione e i primi raccolti di grano e altri cereali, conferisce al borgo una inconfondibile etichetta agricola. I terreni, resi ottimamente coltivabili, vengono gestiti dalle cosiddette “grange”, sotto la sorveglianza diretta dei frati, ossia vere e proprie strutture agresti che oggi potremmo definire semplicemente “cascinali”.
In breve tempo, il numero di abitanti aumenta considerevolmente, sino a raggiungere successivamente le 5700 anime nel corso dell’anno 1921. Due anni più tardi, il borgo di Chiaravalle verrà assorbito dal Comune di Milano assieme ad altri undici piccoli paesi.h
Oggi le “grange” non esistono più, ma nella cascina San Cristoforo sono ancora visibili alcuni robusti muri che facevano parte del vecchio fabbricato rurale. Proprio qui, in quegli anni, sarebbe nato il formaggio “grana”, anche se l’origine di questo prodotto caseario, secondo alcuni storici, sarebbe da attribuire all’abbazia Chiaravalle, fondata in provincia di Piacenza, precisamente nel Comune di Alseno.
Ma la vera realtà, che contraddistingue il borgo di Chiaravalle, è l’essersi resa estranea a quella immane colata di cemento che ha invaso Milano negli anni Sessanta è Settanta. Tenendosi staccata dalla metropoli, la località ha mantenuto con successo la propria identità che si rifà alla sua originaria vocazione rurale.