lunedì, Dicembre 23, 2024
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Alda Miceli e il suo alto livello religioso

Tra le ventitré laiche ammesse ad assistere al Concilio Vaticano II (osserviamo che le suore erano soltanto dieci) figuravano quattro straordinarie uditrici: Rosemary Goldie, Pilar Bellosillo, Marie-Louise Monnet e la nostra Alda Miceli.

Diremo in breve che la Goldie, segretaria della commissione di studio ”La donna nella Chiesa e nella Società” negli anni Settanta, fu la prima donna a ricoprire incarichi nella Curia Romana dopo essere diventata teologa.

La Bellosillo, eletta nel 1961 presidente dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili, si è dedicata attivamente contro le ingiustizie sopportate dalle donne emarginate.

La Monnet, educatrice cattolica di spicco, non è stata una donna intellettuale, ma una vera dama d’azione che viveva la propria spiritualità in modo assolutamente semplice, fondando tra l’altro il MIA (Movimento Internazionale d’Apostolato).

La nostra Alda Miceli, collaboratrice di padre Gemelli, diventavab una delle protagoniste del movimento cattolico italiano, nel quale riusciva a distinguersi grazie anche alla sua particolare formazione tra le file dell’Azione Cattolica. Nasce a Longobardi, in provincia di Cosenza, nel 1906 e, dopo il liceo, incontra Armida Barelli, dichiarata quest’anno beata da papa Francesco e cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

La Miceli avvia con lei una valida collaborazione e si laurea in Lettere nel 1934. All’interno del collegio universitario della Cattolica, svolge compiti formativi tra le studentesse, andando pure alla ricerca degli elementi più meritevoli con una precisa finalità: affinché potessero trasformarsi – come da lei sostenuto – in ”lievito di crescita spirituale e culturale”.

Nel 1962 viene eletta presidente nazionale del CIF (Centro Italiano Femminile) e rimarrà in carica sino al 1980. Si tratta di anni difficili tra le file del neofemminismo e Alda sottolinea l’importanza dell’insegnamento cattolico, sempre alla ricerca di un sano equilibrio tra l’esercizio dei doveri e la rivendicazione dei diritti.

Alda Miceli, in pratica sempre attiva nel CIF sino alla fine dei suoi giorni, fornisce tutto il suo appoggio non soltanto alla Chiesa, ma anche alla società, concludendo la propria esistenza di coraggiosa laica nubile. Già avanti con gli anni, si spegne serenamente nel 1998.


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