martedì, Dicembre 24, 2024
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Un milanese d’adozione: Gaetano Pini

Nacque a Livorno nel 1846, studio’ a Prato ove frequentò il collegio Cicognini sino al 1864 e nel 1866 si arruolò volontario nel Reggimento Granatieri combattendo a Custoza e qui gli italiani guidati da La Marmora furono sconfitti dagli austriaci.

L’anno successivo fece parte della spedizione garibaldina a Mentana, dove le camice rosse furono sconfitte dalle truppe papaline e pure dai francesi, accorsi nel Lazio per difendere il potere temporale di Pio IX.

Si laureò in medicina nel 1868 e poco dopo l’editore Vallardi lo volle a Milano per collaborare alla creazione di un’importante opera: l’Enciclopedia medica italiana, la prima della storia moderna italiana. Qui divenne personaggio di spicco della Massoneria, raggiungendo presto la posizione di Maestro Venerabile.

Egli si mostrò assai sensibile davanti ai molteplici casi di rachitismo che coinvolgevano diversi giovani della nostra città e creò il Pio Istituto dei Rachitici, dal quale sarebbe sorto più avanti l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini. La sua fondazione poté avvenire grazie anche al ricco lascito del marchese Alessandro Visconti d’Aragona, un generoso patrizio milanese.

Nell’Istituto i bambini potevano studiare e contemporaneamente ricevere le cure necessarie. Da sottolineare che questo suo “modello” fu copiato non solo in alcune capitali europee, ma anche negli States.

Il medico si distinse anche per la sua campagna a sostegno dell’igiene, combattendo soprattutto contro la sporcizia ambientale, accettata spesso da molti quasi con rassegnazione. Sostenne pure la necessità della cremazione al fine di evitare ricettacoli di contagio.

Purtroppo, malgrado il costante impegno profuso da Gaetano Pini, si verificarono nel 1877 difficoltà economiche che interessarono purtroppo l’Istituto. Fu pertanto deciso di sottoscrivere un appello alla cittadinanza, ottenendo la pubblicazione di una Strenna, la cui vendita contribuì a creare i necessari fondi per i malati.

Le finanze dell’Istituto poterono così essere riaggiustate, almeno in parte, e l’opera svolta da Gaetano Pini continuo’ grazie anche all’aiuto costante prestato dalla città.

Nel giugno del 1887, la giovane età del medico non riuscì a frenare un’aggressiva forma tumorale che lo fece deperire a vista d’occhio e si spense in Milano nel settembre della stesso anno.

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