sabato, Luglio 27, 2024
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Umberto I e la regina Margherita all’Expo 1881

I reali d’Italia, giunti a Milano il 4 maggio 1881, sono pronti a visitare l’Esposizione il giorno successivo, data ufficiale dell’inizio dell’Esposizione. Il re viene applaudito nella sua divisa di generale mentre la regina indossa un elegante abito di raso.

Un sole sfolgorante e caldo sembra essere di buon auspicio per la manifestazione. All’una in punto, dopo che i formali discorsi d’obbligo si erano esauriti, i classici venti colpi di cannone a salve, come vuole il protocollo, rimbombano in città.

Umberto e Margherita effettuano un primo giro di visite attraverso i numerosi padiglioni e malgrado la loro giovane età (37 anni lui, 30 anni lei) non riescono a nascondere la loro stanchezza. Chiedono di proseguire la visita dopo un paio d’ore d’intervallo e si propongono comunque di visitare il maggior numero di stand.

Essi si rendono conto che non potranno mai farsi vivi tra i settemila espositori fieristici. Spiace che questo loro contatto con l’Esposizione non possa essere ampliato come da desiderio espresso in partenza, ma gli organizzatori sono ovviamente pronti a scusarli.

Probabilmente avrebbero effettuato una sosta fuori programma per salire sul trenino elettrico qui funzione e composto dalla locomotiva, tre vagoncini e una carrozza dinamo.

Ma re Umberto desidera concedersi pochi minuti di relax aspirando qualche boccata di fumo di tabacco nell’attraversare il relativo padiglione. Qui vengono esposti diversi tipi di tabacco, dal trinciato nostrano al turco assai scelto, dal profumatissimo sudamericano al turco forte. Oltre a ciò, ecco apparire il tabacco da naso, adorato in modo particolare dalle persone anziane perché, così si diceva, libera le vie respiratorie.

Ma un salto presso i numerosi strumenti musicali esposti non può mancare. Sono presenti pianoforti di marca, ma anche pianole, organetti per tutti i gusti, violìni antichi e di recente fabbricazione, viole e una miriade di strumenti a fiato. Re Umberto si rivede da piccolo, mentre assisteva alle prime lezioni di musica.

Incuriosisce i reali la Sezione del Club Alpino di Milano: qui fanno bella mostra di se’ corde da arrampicata di recentissima realizzazione, ramponi, piccozze e una serie di novità tecniche per far risparmiare, almeno in parte, le fatiche dei rocciatori. E’ presente qui, per rendere omaggio alle loro Maestà, niente meno che l’abate Antonio Stoppani, presidente del Club Alpino.

Il giorno dopo, 6 maggio, i reali, per celebrare solennemente l’inaugurazione dell’Expo, assistono alla Scala all’opera “La Sonnambula”, di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, uno dei capolavori del compositore catanese.

Nella mattinata del 7 maggio, dopo aver preso congedo dal sindaco di Milano Giulio Bellinzaghi, i reali ringraziano la città per la cordiale accoglienza ricevuta e ripartono per Roma recando nel loro cuore la generosità e l’industriosità meneghina.




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