di Carlo Radollovich
Il gioiellino Gerolamo, un’autentica sala-bomboniera, nasce nel 1868 e si presenta con due caratteristici ordini di palchi, un loggione e una platea, in grado di accogliere alcune centinaia di persone. Lo realizzano i costruttori Rivolta e Fellino, gli stessi che si occupano dei complessi lavori nella nostra Galleria, su disegno di Paolo Ambrosini Spinella.
Deriva dal vecchio e glorioso teatro Fiando, abbattuto perché assai degradato, presso il quale il marionettista Giuseppe Fiando delizia bambini e adulti con i suoi esilaranti spettacoli. Nel Gerolamo di piazza Beccaria trovano posto, inizialmente, recite in dialetto meneghino.
Più tardi si desidera affidare la nuova sala esclusivamente al mondo delle marionette e le compagnie che si esibiscono sono numerose, tra cui quella famosa e gestita da Carlo Colla & Figli. A quest’ultima, nel 1911, viene ufficialmente data la gestione del teatro.
Gli spettacoli incantano il pubblico e ne citiamo due, applauditissimi: “La gelatinosa principessa figlia del Rajah di Barbaspessa” e “Gerolamo finto orso alla festa del Gran Kan”.
Rimane curiosa questa constatazione: nella seconda metà dell’Ottocento, tra le musiche non operistiche eseguite nei vari teatri e il mondo delle marionette si va instaurando incredibilmente un legame molto stretto.
Infatti, non appena il tal teatro mette in scena uno spettacolo di successo (vedi ad esempio il “Ballo Excelsior”), ecco che alcuni “imitatori”, appartenenti alla sezione marionette, si prodigano nell’organizzare al Gerolamo qualcosa di analogo. Sul quotidiano milanese “La Perseveranza”, in attività tra il 1859 e il 1922, si legge tra l’altro: “Pare di essere alla Scala”.
I signori Colla e collaboratori rimangono stabilmente presso il teatro sino al 1957, quando la compagnia, non appena le competenti autorità constatano la precarietà in cui versa il teatro, viene purtroppo sfrattata da piazza Beccaria.
Ma Paolo Grassi (1919 – 1981), il ben noto impresario, riscopre il Gerolamo e contribuisce a rimetterlo in piedi nell’autunno del 1958, organizzando una meravigliosa recita di Eduardo De Filippo. Seguono esibizioni di cabaret, recital e piccoli spettacoli che accantonano, purtroppo, il felice recitare delle marionette.
Tuttavia, grazie al particolare impegno di valide compagnie, non immerse nel…legno delle marionette, ecco rifiorire qui il teatro dialettale milanese tra gli anni Sessanta e Settanta.
Più avanti Ettore Simonetta (1926 – 1998) drammaturgo, giornalista e scrittore, non appena ottenuta la direzione del Gerolamo nel 1978, accantona l’amato vernacolo con il sentito dispiacere degli aficionados e decide di mettere in scena recite provenienti dai propri testi tra cui “Italiani si muore”, “Mi voleva Strehler”, “L’Adalgisa”.
Malauguratamente, nel 1983, il teatro subisce una seconda chiusura perché le uscite di sicurezza non sono a norma. Ma dopo oltre trent’anni di inattività, rinasce il Gerolamo nel 2017. Un recupero molto lento, ma viene ritrovata la struttura originaria e il suo splendore.
Ora, il Coronavirus blocca tutto da oltre un anno e non ci resta che esprimere l’auspicio di poter riprendere, quanto prima, ad assistere a qualche piacevole e rilassante pièce teatrale,
magari presso il Gerolamo…