sabato, Aprile 27, 2024
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RITARDA ANCORA L’INAUGURAZIONE DEL LIRICO

di Carlo Radollovich

I milanesi sono da sempre affezionati al teatro Lirico, dedicato nel 2003 a Giorgio Gaber, ma ora, considerato l’ennesimo rinvio dell’inaugurazione che avrebbe dovuto svolgersi il 28 febbraio dopo una serie infinita di opere di ristrutturazione, si chiedono con rammarico quali altri ritardi potrebbero frapporsi.

Certo, in questo periodo la pandemia ha frustrato lo spettacolo dal vivo e messo in ginocchio decine di impresari. Si pensi tuttavia che il teatro doveva aprire le porte agli spettatori nel 2017 e, Coronavirus a parte, avrebbe già assommato un differimento d’attività pari a tre anni e sette mesi.

All’inizio dei lavori ci fu un grosso intralcio, è vero, e cioè il quantitativo consistente di amianto riscontrato, che abbracciava in toto la torre scenica e l’avancorpo del teatro. Poi ci si imbatterà nella vasta doratura che avvolgeva la cupola e che dovette essere opportunamente trattata e successivamente, a livello amministrativo, l’incredibile numero di subappalti inseriti.

Accennavamo brevemente al Covid 19. Questo tragico virus, dopo aver causato quattro mesi d’arresto dei lavori, rende pure necessaria una serie di modifiche, rispetto al progetto originale, che riguardano in particolare i camerini e i bagni. Nel frattempo sono considerevolmente aumentati i costi dell’intero ammodernamento, che passano dall’iniziale cifra di otto milioni di euro agli attuali dodici circa.

E la data del 28 febbraio potrà comunque essere mantenuta? I più ritengono che possa slittare di due/tre settimane anche perché dovrà essere effettuato il necessario collaudo dell’intera struttura. E se il Covid 19 insisterà con la consueta veemenza (speriamo di no), sussiste il concreto rischio che la stagione possa iniziare non prima dell’autunno.

Un breve cenno storico. Dopo che un incendio distrusse il Teatro Regio Ducale nel 1776, l’arciduca Ferdinando, figlio dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, dispose la costruzione di due teatri: il principale da edificare sull’area della sconsacrata chiesa di Santa Maria alla Scala (l’attuale Teatro alla Scala), il secondo da erigere sugli spazi delle scuole cannobiane, fondate da Paolo da Cannobio (e cioè l’attuale “Lirico”, con tutte le trasformazioni seguite negli anni).

Quest’ultimo teatro venne inaugurato nell’agosto del 1779, un anno dopo rispetto al Teatro alla Scala, con musiche di Salieri. Trascorso un certo periodo non molto fortunato da parte del teatro e vissuto perciò alquanto in declino, l’editore musicale Edoardo Sonzogno lo restaurò e lo battezzò, nel 1894, Teatro Lirico internazionale. Il tenore Enrico Caruso ne attesterà la piena ripresa musicale cantando in diverse opere.

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