venerdì, Aprile 19, 2024
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QUANDO I MILANESI TRASCORREVANO LE VACANZE VICINO A CASA

di Carlo Radollovich

Questo mese d’ottobre eccezionalmente caldo, con temperature che spesso superano i normali valori autunnali, ci proietta incredibilmente verso le vacanze concluse appena due mesi fa e forse troppo velocemente trascorse.

E magari coviamo il desiderio, quasi sempre non realizzabile, di ritornare a goderci qualche giorno supplementare di spensieratezza in posti ameni che ben conosciamo.

Forse una domanda, relativa alle ferie estive, potrebbe sorgere spontanea: come trascorrevano i nostri nonni le loro (poche) giornate di vacanza ?

Negli anni Trenta, i vecchi milanesi, quasi tutti privi dell’auto, non volevano intraprendere lunghi viaggi per riprendersi dalle fatiche accumulate durante l’anno: coloro che erano in grado di potersi economicamente concedere soggiorni fuori città, preferivano consumarli a un tiro di schioppo da Milano. Si optava per le vicine località montane (vedi ad esempio le alture della Valle Brembana e del Lecchese) oppure lacustri (vedi lago Maggiore e lago di Como). Ad agosto si notavano piccole “migrazioni” di concittadini verso appartamentini non certo lussuosi, stanze ammobiliate con comò e armadi di gusto assai semplice, casupole senza pretese per famiglie numerose che i contadini cedevano in affitto a prezzi quasi sempre abbordabili.

Era molto curioso osservare i partenti alla Stazione Centrale, alla Stazione Nord e alle fermate delle prime corriere decisamente scomode e rumorose: avevano con sé valigie riempite sino all’inverosimile, zaini pesanti sulle spalle dei più giovani e borse rigonfie di lenzuola, asciugamani e quant’altro.

Altrettanto movimentato l’arrivo nelle località estive: svuotamento accurato delle valigie, verifiche sul funzionamento delle ben conosciute cucine economiche, lavorare di ramazza ove necessario.

Il giorno seguente si era già pronti per le prime passeggiate tra i boschi, magari alla ricerca di qualche fungo. E successivamente si organizzavano pic-nic sui prati più adatti nonché qualche gita più impegnativa.

Negli anni Quaranta sbocciava la voglia delle colline brianzole. Verso Oggiono e i laghetti di Pusiano facevano servizio le vetuste corriere dell’azienda Salvatore dell’Oca, le quali impiegavano due ore per percorrere quaranta chilometri tra un numero infinito di fermate.

Negli anni Cinquanta i gusti cambiarono decisamente: con le prime macchine si raggiungevano comodamente la Riviera Adriatica, le Riviere Liguri e la Versilia.

Ma in diversi casi, l’eccessivo caos sulle spiagge e il chiasso notturno dei più giovani suscitavano il desiderio, nelle persone di mezza età, di riassaporare la quiete delle nostre valli. Prima che le Maldive, Mauritius, Cuba e altri Paesi affascinassero i milanesi più ricchi con soggiorni da sogno…

 

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