di Antonio Barbalinardo
Domenica 11 gennaio 2015 la città di Parigi e tutta la Francia hanno vissuto una giornata storica, poiché nella capitale come in altre città della Francia si sono svolte manifestazioni per ricordare le vittime che nei giorni scorsi sono state colpite da alcuni terroristi.
Alla manifestazione di Parigi nel primo pomeriggio hanno partecipato oltre cinquanta leader tra capi di stato, di governo, rappresentanti della Comunità Europea, regnanti vari, provenienti dalle diverse parti del mondo.
La manifestazione è stata organizzata per rendere omaggio alle vittime colpite da questi terroristi che dalla mattinata di mercoledì 7 gennaio scorso hanno insanguinato le vie parigine, poiché un commando di tre uomini, armati di fucili kalashnikov, ha attaccato prima la sede del giornale satirico “Charlie Hebdo” e dopo è seguita la fuga con il susseguirsi degli sviluppi che come noto si sono intrecciati ad altri episodi che sono terminati tragicamente il venerdì, dopo tre giorni. Tutti abbiamo seguito la vicenda trasmessa dai media di tutto il mondo, la tragicità del momento ci ha portato al ricordo dell’attacco dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti d’America, anche se allora le vittime furono migliaia.
La tensione vissuta in Francia e negli altri paesi europei è stata vissuta con grande trepidazione.
I diversi Governi, Ministeri degli Interni e della Difesa si sono mobilitati ed hanno seguito le diverse concitati fasi e i successivi sviluppi, resi drammatici col trascorre delle ore e dei giorni, vicende che hanno tenuto sotto stato d’assedio la città di Parigi e il suo hinterland.
Come Redazione de “ilMirino” desideriamo unirci a tutte quelle persone che già nei giorni scorsi hanno espresso solidarietà e vicinanza verso il popolo parigino e verso la Francia, riflettendo e riferendo su quanto potuto seguire dai media e nella diretta televisiva della RAI che ha trasmesso la manifestazione.
Alla manifestazione di Parigi, hanno partecipato oltre un milione e mezzo di persone di ogni colore, razza, fede politica e religiosa, per dare una risposta pacifica alla tragicità degli eventi dei giorni scorsi che ha prima colpito il giornalismo satirico, con esso la libertà di pensiero e di stampa e ha colpito dopo gli agenti di polizia e infine persone inermi e indifese della comunità ebraica.
I diversi Capi di stato e di Governo sono stati prima ricevuti dal presidente francese Francois Hollande presso la sede Presidenziale dell’Eliseo, dopo si sono trasferiti tutti insieme su un pullman che li ha portati alla testa del manifestazione, seguiti e tenuti a debita distanza per ragioni di sicurezza dalla marea di partecipanti che hanno sfilato pacificamente lungo tutto il percorso della manifestazione.
Alla manifestazione erano presenti il presidente Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier inglese David Camerun, il premier turco Ahmet Davutoglu, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il presidente ucraino Petro Poroshenko, il re Abdallah II di Giordania con la regina Rania, la commissaria dell’Ue Federica Mogherini e molti altri rappresentanti. Molto espressivo e importante è stata la presenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del presidente palestinese Abu Mazen. I diversi leader hanno attraversato il breve percorso tenendosi sotto braccia tra di loro infrangendo ogni regola del protocollo e alla fine si sono salutati con cordiali strette di mani ed abbracci.
Subito dopo l’attenzione della regia televisiva si è spostata sul proseguimento delle immagini della manifestazione della gente comune che ha voluto dare la loro partecipazione con in testa alla manifestazione il sindaco di Parigi Anne Hidalgor e altri rappresentanti amministrativi locali e nazionali.
Lungo il percorso della manifestazione molti erano i cartelli che la regia inquadrava e faceva vedere in particolare quelli in omaggio ai vignettisti di “Charlie Hebdo” così come i tantissimi cartelli di ogni forma e dimensione con la scritta “Je suis Charlie” diventato lo slogan e il simbolo collettivo di questo momento tragico ma anche liberatorio che con l’altro simbolo della matita ha evidenziato il segno della libertà di stampa che non si può fermare e far tacere.
Questo particolare momento ha portato l’attenzione al pensiero filosofico di Francois Marie Arouet meglio conosciuto come Voltaire che diceva: “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente”.
Oltre al messaggio della libertà di pensiero tutte le persone intervistate hanno riferito che la manifestazione è stata anche un atto liberatorio per dimostrare che non si ha paura e che bisogna continuare su questo percorso per vincere tutte le separazioni.
La giornata storica vissuta a Parigi è stata definita anche una giornata “senza precedenti” dove in tutta la Francia sono sfilati quattro milioni di persone.
Questo il messaggio emerso, adesso si spera che una volta spentosi i riflettori mediatici dell’attuale momento emotivo, con il ritorno alla quotidianità non riprendano le ostilità e l’intolleranza verso il diverso di ogni genere, origine e fede.