venerdì, Aprile 19, 2024
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OMICRON: perplessità sui nuovi provvedimenti del governo

Roberta Villa, medico e giornalista, è una delle voci più autorevoli nell’ambito della divulgazione della scienza medica. Tra l’altro, oltre ad avere collaborato per anni con il “Corriere della Sera”, ha una sua rubrica sul portale Univadis, riservato ai medici. Da un suo recente articolo su questo sito estrapoliamo alcune sue osservazioni sull’andamento della pandemia in Italia  e le sue perplessità sui provvedimenti adottati dal governo Draghi.

Le principali novità del decreto del Governo sono due. Da un lato c’è la scuola, per la quale si è respinta la richiesta di allungare le vacanze invernali o reintrodurre un periodo di DAD limitato alle prossime settimane, in cui la diffusione capillare dell’infezione si ritiene che comunque metterà in difficoltà una serena prosecuzione della didattica.

Dall’altro il decreto introduce l’obbligo di vaccinazione per chi ha compiuto 50 anni, diretto per chi non ha un impiego (disoccupati, casalinghe, pensionati) o sotto forma di green pass rafforzato per accedere al posto di lavoro per chi ce l’ha”.

Roberta Villa

E’ difficile trovare in questo provvedimento le basi scientifiche su cui Mario Draghi ha sempre rivendicato di fondare le sue decisioni in tema di gestione della pandemia.

Secondo i principi giuridici delle democrazie liberali e quelli della bioetica moderna, lo Stato può imporre un trattamento sanitario sacrificando la libertà di ognuno sopra il proprio corpo solo in vista di un vantaggio superiore per la collettività.

La vaccinazione protegge contro le conseguenze della malattia provocata dalla nuova variante quindi soprattutto chi si vaccina, molto meno chi gli sta intorno.

Va detto però che l’estrema contagiosità di omicron crea un grave danno alla società anche a causa del sovraccarico acuto che provoca nel servizio sanitario

Non è quindi tanto per ragioni di diritto che ho accolto negativamente la decisione del governo, quanto per motivi pratici: al di là della questione di principio, come si riuscirà a far rispettare l’obbligo?

Se una sanzione pecuniaria fosse sufficiente a cambiare i comportamenti delle persone, nessuno supererebbe più i limiti di velocità o parcheggerebbe in divieto di sosta.”

Chi sono i NO VAX?

Ma il mondo di chi rifiuta i vaccini in genere, o quello contro covid-19 in particolare, è estremamente variegato: si va da pochi fanatici complottisti convinti che nell’iniezione si nascondano microchip destinati a controllare la popolazione mondiale a persone in buona fede, fiduciose nella scienza e nelle autorità, a cui un medico ha detto, a torto, che nel loro caso il vaccino sarebbe controindicato.

In mezzo c’è di tutto: cristiani convinti che anche nella produzione di vaccini a mRNA sono coinvolte linee cellulari derivanti da interruzioni di gravidanza risalenti agli anni Sessanta (falso), gente che soffre di belonefobia e non tollera l’idea di essere punto da un ago, persone che hanno subito episodi di malasanità e non si fidano più dei medici, frange incattivite contro le istituzioni, colti intellettuali convinti di dover affermare il proprio libero arbitrio o poveri e analfabeti che vivono isolati e sono difficili da raggiungere da parte del sistema sanitario.

La ricerca svolta in tanti anni da esperti di tutto il mondo sull’hesitancy vaccinale ci insegna che a ciascuno di questi gruppi avremmo dovuto parlare in modo diverso, cercando diverse soluzioni pratiche e comunicative.

È difficile tornare indietro e sperare di rimediare al danno fatto anche da giornalisti e intrattenitori televisivi o sul web, disposti, per qualche click o punto di share, a sacrificare la salute o addirittura la vita di persone che soffriranno o moriranno di covid-19 per aver creduto alle loro bugie o distorsioni della realtà”.

L’obbligo vaccinale e le sue conseguenze

L’introduzione dell’obbligo potrebbe esacerbare gli animi di fanatici che pur di non vaccinarsi si trovassero in condizione di non poter sostenere la propria famiglia o fornire trigger a psicopatici convinti di essere vittima di un complotto che minaccia la loro vita.

Dobbiamo allora chiederci se e quanto questo provvedimento, preso ora, con le prime sanzioni in atto da febbraio, potrà davvero influire in qualche modo sull’impatto di omicron sul sistema sanitario. Probabilmente poco o nulla.”

Per quanto ci riguarda, aggiungiamo che il passaggio delle Regioni da zone bianche a zone gialle, arancioni o  rosse si tradurrà in un ulteriore irrigidimento delle restrizioni per chi non potrà esibire il Green Pass rafforzato, cioè per i non vaccinati. I quali subiranno limitazioni nell’utilizzo dei mezzi pubblici, nell’accesso a negozi, bar, ristoranti, attività sportive, spettacoli, uffici pubblici, ecc. e si vedranno costretti praticamente a subire un pesante lockdown.

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