di G.P.
Da qualche giorno è possibile ammirare presso il Museo del Novecento, in un rinnovato percorso espositivo progettato dallo Studio Rota, ben 26 nuove opere d’arte futurista, tra cui capolavori di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Mario Sironi e Giacomo Balla, facenti parte della Collezione Gianni Mattioli.
Nato a Milano nel 1903, Gianni Mattioli fu un importante uomo d’affari e appassionato d’arte moderna. Amico, tra gli altri, dei futuristi Fortunato Depero e Fedele Azari, a partire dal 1946, Mattioli iniziò a costituire la sua collezione personale di opere futuriste e metafisiche, arrivando nel 1953 ad organizzare la sua prima esposizione pubblica a Palazzo Strozzi di Firenze.
Per quasi vent’anni, dal 1997 al 2016, la Collezione Mattioli è rimasta in prestito presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, ma adesso – grazie ad un comodato di lungo termine concesso al Museo del Novecento da Giacomo Rossi, nipote di Gianni Mattioli – la Collezione è finalmente tornata nel suo luogo d’origine.
Per l’occasione, nelle sale del Museo del Novecento, è stata allestita una vera e propria “Galleria Futurista”, un percorso dedicato che accoglie il visitatore con la celebre scultura Boccioniana “Forme Uniche della Continuità nello Spazio” (1913) e con altre due tele dell’autore: “Dinamismo di un ciclista” (1913) e “Dinamismo di un corpo umano” (1913).
Sulla parete in fondo della lunga Galleria, quasi a fare da contrappunto, è invece possibile ammirare il monumentale “Materia” (1912), imponente dipinto di 2 metri di altezza per 1,5 metri di lunghezza che ritrae a figura intera la madre di Boccioni al balcone.
Tre le opere di Carlo Carrà presenti nel percorso espositivo, citiamo: “La Galleria di Milano” (1912), “Manifestazione interventista” (1914) e “Inseguimento” (1915). Assai più numerose quelle di Giorgio Morandi, a partire da “Fiori” (1913), “Paesaggio” (1914), “Frammento” (1914), “Natura morta con portaorologio” (1915), “Bottiglia e fruttiera” (1916) e “Rose” (1917). Non manca anche Giacomo Balla con “Mercurio passa davanti al Sole” (1913) e “Linee andamentali + Successioni dinamiche” (1913), Ottone Rosai con “Dinamismo Bar San Marco” (1914) e “Scomposizione di una strada” (1914), e Ardengo Soffici con “Frutta e liquori” (1915) e “Trofeino” (1914).
Il percorso espositivo della “Galleria Futurista” prosegue poi con lo splendido trittico metafisico di opere di Mario Sironi, composto da due quadri provenienti della Collezione Mattioli – “Composizione con elica” (1915) e “Il cavallo bianco” (1919) – e uno proveniente dalla Collezione Jucker, “Ballerina” (1919).
Ricordiamo che il Museo del Novecento di piazza Duomo 8 è aperto tutti i giorni – tranne il lunedì – dalle 10 alle 19.30, il giovedì fino alle 22.30, e che il prezzo del biglietto intero è 10€, ridotto 8€.