sabato, Dicembre 7, 2024
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Milano si sta trasformando (1860)

Piazza della Scala vede assumere l’attuale aspetto grazie alla demolizione di vecchi stabili che giungono sin quasi al teatro. Si fa spaziosa, elegante, per effetto del monumento dedicato a Leonardo Da Vinci. Per la verità, quest’opera era iniziata sotto il patrocinio dell’imperatore Francesco Giuseppe il quale desiderava, si fa per dire, conquistare l’affetto dei milanesi e dei Lombardi.

Infatti, egli stanziò alcuni fondi, ma il governo sabaudo, integrandoli ancor più saldamente dopo la caduta del Lombardo-Veneto, riuscì a completare il monumento grazie all’impegno dello scultore Pietro Magni, già noto per aver scolpito alcune statue nel nostro Duomo. Subito dopo, ecco lo sbocco settentrionale della Galleria verso la cattedrale.

In quegli anni sorge a lato un edificio, con deliziose decorazioni in terracotta, denominato “Casa Brambilla”, oggi purtroppo non più esistente, progettata dall’architetto Giuseppe Pestagalli, che poco dopo creerà il suo capolavoro, ossia il teatro Dal Verme.

Sorgono nel frattempo altri monumenti, quasi a significare quell’impulso estetico di cui si sente la necessità nella Milano che sta crescendo. Tra i primi annoveriamo quello dedicato a Camillo Benso conte di Cavour, inaugurato nel 1865. E la scomparsa a soli cinquantuno anni di questo impareggiabile uomo, intelligente e molto preparato, desta sconforto in numerosi cittadini.

Ma altre piazze attendono la presenza di personaggi famosi. Ricordiamo ad esempio il monumento dedicato a Cesare Beccaria (1871) considerato tra i massimi esponenti dell’Illuminismo italiano (nonché nonno materno di Alessandro Manzoni). A causa del deterioramento del monumento, accertato poco prima del conflitto mondiale (1914), viene sostituito da una copia in bronzo, sempre ubicata in piazza Beccaria.

E che dire dell’aumento della rete ferroviaria ? Dopo l’inaugurazione della “Ferdinandea”, e cioè la Milano – Venezia, altre linee assistono alla creazione delle rispettive stazioni. Dopo quella di Porta Nuova, eccone una nuova a Porta Vittoria, mentre a Porta Genova si è pronti ad accogliere i convogli provenienti da Pavia.

Si avverte in ogni caso la necessità di poter usufruire di un’unica stazione, quella che verrà denominata Centrale. Completata nel 1864 dopo i non facili collegamenti ferroviari interni, resterà in funzione sino al 1931, quando la stazione moderna la sostituirà con tanto entusiasmo da parte dei numerosi viaggiatori e dei cittadini lombardi.

Viene pure inaugurata la via Principe Umberto, molto elegante, ossia l’attuale via Turati, con un intervento urbanistico assai indovinato, per mettere in contatto coloro che provengono dalla Stazione Centrale e si dirigono verso il centro cittadino. Si registra tuttavia una … vittima, ossia il Lazzaretto. Infatti, la linea ferroviaria lo scavalca attraversandolo in tutta la larghezza, tanto che la sua completa demolizione inizia pochi anni più avanti.

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