di Carlo Radollovich
Le parecchie centinaia di feriti verificatesi in piazza a Torino (vedi foto), a seguito di un’ondata di panico sviluppatasi probabilmente per lo scoppio di alcuni botti, ci impongono di rafforzare tutte le misure di sicurezza affinché episodi del genere non abbiano più a ripetersi, specialmente durante i numerosi eventi che si svolgeranno durante l’estate.
Al di là delle attuali misure anti-terrorismo (siamo già al livello 2), la nostra città si propone sin d’ora, in occasione di manifestazioni, di impedire la vendita e pure l’uso di bottiglie di vetro entro un perimetro sufficientemente vasto nonché la presenza di petardi, proprio per evitare pericolose conseguenze.
Si vogliono soprattutto evitare quegli attacchi di paura tra la folla, anche in assenza di azioni terroristiche, attacchi che possano risultare assai rischiosi per l’incolumità delle persone. Si adotterà il modello già collaudato per il concerto di Capodanno in piazza Duomo e che ha dato nel complesso buoni risultati (ad eccezione dell’introduzione in loco di alcuni botti e di un certo numero di bottiglie di spumante).
Ovviamente, non si tratta di ridurre le nostre libertà, le voglie di sani divertimenti o il piacere di grandi riunioni in allegria. Si desidera soltanto tutelare tutti noi in modo discreto, ma altrettanto deciso. Anche gli organizzatori di questi eventi verranno richiamati alle loro responsabilità. Certo, saranno particolarmente curate, oltre la normale soglia, le presenze più corpose di cittadini, come il concerto della Filarmonica in piazza Duomo il prossimo 11 giugno, le varie manifestazioni che si terranno presso lo stadio Meazza a San Siro e i numerosi appuntamenti che avranno luogo nell’area Expo.
In ogni caso, dopo i dolorosi casi avvenuti in Francia, Belgio, Germania e Inghilterra, le nostre pattuglie continueranno a ricevere ordini in continuazione, come l’obbligo di segnalare persone o auto sospette, soggetti con zaini troppo affardellati, strane riunioni attorno alle chiese che possano suscitare impressioni non rassicuranti. Rimane, per concludere, l’oggettiva difficoltà nell’individuare i cosiddetti “lupi solitari”, ma sotto questo aspetto viene lanciato un appello anche ai comuni cittadini affinché facciano scattare allarmi quando osservano comportamenti o anche abbigliamenti davvero insoliti. Una mirata attenzione, specie di questi tempi, non è mai troppa.