Dopo la morte di Ludovico il Moro, appare sullo sfondo di un Ducato decisamente sotto tono il figlio primogenito Massimiliano Sforza (1493 – 1530). Formalmente, si trattava del nuovo duca, festeggiato a dicembre del 1512.
Ma gli onori a lui tributati erano semplicemente una farsa perché la sua figura è paragonabile ad un fantoccio, cioè ad un meschino personaggio all’ombra della Lega Santa, proclamata dal Papa Giulio II nel 1511 e nata per contrastare gli Asburgo, Luigi XII di Francia, Ferdinando re d’Aragona e pure la Repubblica di Venezia, per la sua grande voglia di espandere i propri territori.
In ogni caso, la presenza di Massimiliano sul trono del Ducato durò tre anni, dal 1512 al 1515 ossia tra l’occupazione da parte di Luigi XII e quella di Francesco I di Francia, dal 1515 in poi. E fu proprio lo stesso Francesco I, in occasione della battaglia di Marignano, combattuta con successo contro le esigue forze di Massimiliano, ad ottenere la cessione del Ducato di Milano.
Massimiliano non venne imprigionato, ma di fatto esiliato a Parigi, ove cessò di vivere a seguito di continui attacchi di febbre molto gravi. Piuttosto complessa fu la sorte di suo fratello Francesco II Sforza, nato a Milano due anni dopo Massimiliano (vedasi la foto di un suo dipinto). Per la verità, riuscì ad acquisire il Ducato nel 1515, ma se ne impossessò di fatto solo nel 1521, accodandosi alle truppe di Papa Leone X e a quelle dell’imperatore Carlo V che si erano coalizzate.
Ma la pressione nemica alle porte del Ducato si faceva sempre più consistente, tanto che Francesco II si unì alla Lega di Cognac, della quale facevano parte Venezia, la Repubblica Fiorentina e il pontefice Clemente VII. Gli riuscì di ristabilire il proprio governo a Milano e ottenne pure di potersi riappacificare con Carlo V, anche se fu costretto a pagare un notevole risarcimento che indebolì ulteriormente le casse milanesi.
Ammalatosi gravemente agli occhi e soprattutto di cuore (gli fu riscontrato un muscolo cardiaco assai gonfio post mortem), mori’ nell’ottobre del 1535 senza eredi. Milano restò a Carlo V e il decesso di Francesco II segnò la fine di tutta la famiglia sforzesca.