venerdì, Aprile 19, 2024
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Marcella De Francesco Ferrara, partigiana e giornalista

Nata a Roma nel 1920, partecipa in giovanissima età ai Gap romani (Gruppi di azione partigiana), nei quali si distingue validamente, con tenacia e coraggio, tanto che, dopo la Liberazione, viene nominata sottotenente dell’Esercito italiano.

Collabora operosamente con la rivista “Rinascita”, ben noto periodico pensato per avviare la strada italiana al socialismo, con la quale inizia un’intensa attività giornalistica a fianco di autorevoli personaggi di spicco tra cui Alberto Moravia, Umberto Saba, Renato Guttuso.

Esegue il suo lavoro sempre serenamente, senza mai farsi prendere dal nervosismo o dall’ansia di prestazione, ammettendo tout court che le piace sgobbare per le sue idee, senza mai essere asservita a nessun padrone.

Nel 1945 si sposa con il giornalista e politico Maurizio Ferrara, dal quale avrà due figli e cioè Giorgio, che si specializzerà in regia, e Giuliano, fondatore nel 1996 de “Il foglio quotidiano” meglio conosciuto come “Il foglio”.

Marcella soggiorna a Mosca, a fianco del marito, dal 1958 al 1961. Alcuni ricordano una sua curiosa affermazione sul presidente Kruscev: “E’ violentemente rozzo, ma simpatico”. Rientrata in Italia scriverà “Mal di Russia” e successivamente “Cronache di vita italiana 1944-1958” unitamente a Maurizio.

Nel 1976, quando una fuoriuscita di diossina viene riscontrata presso la Icmesa di Seveso, si mostra particolarmente vicina a quelle gestanti che hanno purtroppo inalato il veleno assieme a centinaia di persone che risulteranno intossicate.

Sparita l’ursa nel 1991, Marcella accetta responsabilmente la fine di un mondo, senza farsi assolutamente condizionare da alcuno, rifuggendo con determinazione da qualsiasi discorso dogmatico.

Sempre molto signorile e vestita con eleganza, malgrado sia alla soglia degli ottanta anni, si spegne tranquillamente con un sorriso nel novembre 2002, due anni dopo la morte del marito. Molti gli amici ai suoi funerali, tra cui Gillo Pontecorvo, Carlo Lizzani, Gad Lerner, Barbara Palombelli.

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