Una Mostra ne esalta la professionalità
Dirigere una istituzione museale è un’attività molto complessa. Occorre una formazione professionale di alto livello, con una visione manageriale capace di gestire in modo strategico i beni e le organizzazioni culturali, riuscendo al contempo a valorizzare, conservare e salvaguardare il patrimonio affidato.
Le donne hanno dimostrato di saperlo fare bene. Eppure, anche se la cultura è uno dei settori che maggiormente impiega la componente femminile, il 47, 7%, rispetto al 45,9% dell’economia totale, anche qui non mancano gli stessi stereotipi di genere che affliggono altri ambiti professionali.
Ha fatto bene perciò Diana Bracco, responsabile della omonima Fondazione, a organizzare una mostra dedicata proprio alle professioniste che dirigono i luoghi della cultura italiani. L’iniziativa ripercorre quella che due anni fa (settembre 2020) è stata ideata sempre dalla Bracco per presentare volti e competenze di cento donne scienziate italiane, anche questo settore forse ancor di più sotto il dominio maschile.
Nella Sala degli arazzi a Palazzo Reale, a partire dal 3 marzo e fino al 3 aprile, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra fotografica “Ritratte – Direttrici di Musei Italiani”. Sono donne in gamba che gestiscono istituzioni culturali importanti e ci mettono la faccia, come si suole dire, per far capire che la donna è in grado di lavorare e con successo anche a livello decisionale, superando certi stereotipi che la vogliono anche in ambito culturale occupata in attività marginali.
La mostra promossa, oltre che dalla Fondazione Bracco, anche da Palazzo Reale e dal Comune di Milano, ha affidato a Gerald Bruneau, fotografo molto conosciuto, il compito di immortalare 22 donne che in molte città del nostro Paese sono, o sono state, leader di Musei da Nord a Sud: da Trieste a Palermo, da Napoli a Venezia.
Compito non semplice, come abbiamo già detto, perché impatta anche nell’economia di un Paese come il nostro molto sensibile all’aspetto culturale e turistico, e che richiede competenze multidisciplinari, perché accanto alla conoscenza della storia dell’arte, richiede rilevanti capacità gestionali e creative.
Citiamo solo alcune di queste donne ai vertici di istituzioni prestigiose: Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese di Roma; Emanuela Daffra, Direttrice Regionale Musei della Lombardia; Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma; Anna Maria Montaldo, già Direttrice Area Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano; Alfonsina Russo, Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo; Virginia Villa, Direttrice Generale Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona; Rossella Vodret, Storica dell’arte, già Soprintendente speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma; Annalisa Zanni, Direttrice del Museo Poldi Pezzoli di Milano.
Diana Bracco, presidente della omonima Fondazione, ha ricordato che nel 2016 è nato il progetto “100 donne contro gli stereotipi” (100esperte.it) per incoraggiare le giovani donne a impegnarsi in ogni campo della conoscenza, dalla scienza all’economia, dalla storia alla filosofia, dall’arte alle istituzioni, perché possano raggiungere le posizioni apicali che meritano. La mostra fotografica di Palazzo Reale deve rappresentare un altro passo verso la necessaria consapevolezza della donna nelle sue capacità e possibilità di emanciparsi.