sabato, Maggio 4, 2024
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La chiesa di San Sepolcro e la sua storia in breve

Nacque per volere di Benedetto Ronzone, maestro della zecca milanese, su un terreno di sua proprietà. La costruzione iniziò nel 1030 e sei anni più tardi venne dedicata alla Santissima Trinità. Il suo completamento avvenne soltanto nel 1897, perché i numerosi rimaneggiamenti eseguiti si protrassero sino a tale data.

Infatti, giunge a noi lo stile architettonico che la vede senz’altro neoromanica per quanto riguarda l’esterno, mentre l’interno è da considerarsi neoclassico. Nel luglio del 1100, in occasione delle celebrazioni del primo anniversario della crociata che conquistò Gerusalemme dopo oltre quattrocento giorni di sottomissione al mondo musulmano, la chiesa venne dedicata al Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Ricordiamo che papa Urbano II aveva incaricato il nostro arcivescovo Anselmo da Bovisio a guidare quei milanesi che intendevano battersi per la liberazione del Santo Sepolcro e i nostri concittadini contribuirono efficacemente a questa impresa coronata da successo.

Nel 1578 la chiesa fu eletta sede principale della congregazione degli Oblasi, fondata dall’arcivescovo Carlo Borromeo. Lo stesso San Carlo la volle insignire pronunciando la seguente frase: “In media civitate constructa, quasi umbilicus iacet” ossia “costruita nel centro della città ne è in pratica l’ombelico”.

Ma c’è di più. San Carlo intendeva sottolineare non soltanto la centralità del tempio, ma anche “presentarlo” come UMBILICUS e cioè collegando tale definizione con il vero Santo Sepolcro di Gerusalemme, considerato in quegli anni ma anche dopo, l’ombelico del mondo.

La chiesa, modificata e restaurata tra il 1713 e il 1719, deve la facciata attuale (1894-1897) agli architetti Gaetano Moretti e Cesare Nava. Moretti fu il primo preside della neonata facoltà di architettura del Politecnico di Milano, mentre Nava creò, tra l’altro, il palazzo della Banca d’Italia di Milano.

Concludendo, segnaliamo che la cripta sotterranea è ricoperta con lastre marmoree di epoca augustea.

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