venerdì, Marzo 29, 2024
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Giuseppina Ciarla: l’arpa, la voce e tanta passione

​L’arpa è uno strumento antichissimo e affascinante. In passato era suonato solo dagli uomini perché richiedeva una certa forza fisica. In seguito, è diventato lo strumento più adatto alle dita delle donne. Il suo suono melodioso e, quasi, angelico suscita sempre notevoli suggestioni. A prima vista, potrebbe sembrarci quasi impossibile accostarlo a musiche contemporanee, eppure questo è quello che riesce a fare in modo mirabile Giuseppina Ciarla, nel suo ultimo album dal titolo “A ticket home” disponibile dal 3 settembre.

Giuseppina Ciarla

La musicista, infatti, riesce a trovare soluzioni armoniche assolutamente originali grazie ad arrangiamenti realizzati ad hoc e, usando la propria voce dal caldo timbro di impianto jazzistico che la contraddistingue, piena di sentimento e  intensa capacità comunicativa. Come dicevamo, l’album è un progetto discografico, totalmente autoprodotto, che presenta undici brani di autori famosissimi, rielaborati per voce e arpa. Tra gli autori, oltre alla stessa Giuseppina Ciarla, Astor Piazzolla (Oblivion), Ray Evans, Jay Livingston, Eros Sciorilli, Joan Baez (La ballata di Sacco e Vanzetti), Michael Jackson, Ennio Morricone. Senza trascurare anche brani della tradizione popolare come Bella Ciao.

Nel video che potrete vedere Giuseppina Ciarla dà una dimostrazione della sua abilità, esibendosi nella famosissima canzone “Que sera, sera”, scritta da Jay Livingston e Ray Evans e portata al successo da Doris Day nel film di Alfred Hitchcock “L’uomo che sapeva troppo” (1956).

Ecco le famose parole del ritornello:

Que sera, sera
Whatever will be, will be
The future’s not ours to see
Que sera, sera
What will be, will be

Una operazione davvero audace e ambiziosa quella di Giuseppina Ciarla, ma non priva di grandi suggestioni. Sentiamo quello che dice la stessa artista riguardo al suo lavoro. « Ho costruito questo repertorio nota per nota, visitando ogni volta il luogo della mia dimora creativa. Per un musicista classico non è un percorso consueto, ma per me è stata un’esigenza che ho coltivato tutta la vita, come si fa con una piantina sul davanzale. Amorevolmente, proteggendola dalle intemperie e dagli sguardi di tutti. Ma la piantina continuava a crescere, fino a chiedermi di cambiarle posto. Prima sul terrazzo, poi finalmente in giardino. Qui, con tutti voi. A Ticket Home è la casa, la dimora ideale, il rifugio perfetto, il luogo in cui ci si sente liberi, a proprio agio. Per alcuni di noi una ricerca costante, per altri una comoda certezza. Questo album vi porterà nella vostra casa preferita, quella dei sentimenti, dei ricordi, dell’amore e della speranza».

E ora godiamoci la sua interpretazione.

La grande esibizione di Giuseppina Ciarla

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