domenica, Novembre 17, 2024
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Enrico Solazzo: Perfect Journey

Il viaggio che ha intrapreso Enrico Solazzo nel suo nuovo album se non è perfetto, poco ci manca perché è comunque in grado di offrire davvero una vasta scelta di suggestioni sonore che danno l’idea di dove può arrivare la musica, e in particolare il jazz, quando diventa lingua universale.

Una lingua capace di interpretare, senza perdere il senso della melodia, le diverse contaminazioni di cui si fa portatrice, attraverso l’eleganza e la versatilità di un grande compositore, arrangiatore e tastierista quale è Enrico Solazzo.

Sentiamo le sue stesse parole: “Come l’aria che respiriamo. la musica è l’essenza della vita, trasforma gli umori e riempie ogni vuoto. Il suo linguaggio universale mi ha permesso di conoscermi, interagire e scambiare sentimenti con musicisti di tutto il mondo fino a quello che sono oggi. Mi ha così dato lo slancio per creare Perfect Journey come se fosse una testimonianza di festa alla gioia. Una cornice che racconta tutto della mia vita”.

E questo risultato lo si deve anche alla nutritissima schiera di collaboratori (quaranta musicisti) che hanno saputo dare ai quattordici brani del CD una dimensione unica, spaziando dal jazz alla fusion, dal R&B al blues, dal rap al soul funk, senza dimenticare influenze hip hop. Sopra tutto, spiccano gli arrangiamenti di Solazzo, che non si ferma all’uso degli effetti di cui può disporre ma trova nuovi mezzi espressivi per ampliare la varietà timbrica, sotto il segno del piacere di comunicare un respiro sempre festoso e brioso.

E’ davvero un atto d’amore e di rispetto questo lavoro di Enrico Solazzo, “impegnativo e divertente” come afferma lui stesso. Ecco perché sente il bisogno di ringraziare la sua famiglia che gli è stata vicino in questa prova e gli artisti che lo hanno accompagnato in questo incredibile viaggio. Per segnalarne alcuni: “Dynamite Mc, Dennis Chambers, Antonio Faraò, Tollak Ollestad, Roberto Gatto, Chase Baird, Lo Van Gorp, Stefano Di Battista, John Peña, Baptiste Herbin, Gumbi Ortiz e il talento cubano Kadir González López.

Gli artisti che hanno contribuito alla realizzazione dell’album

I brani sono tutti godibili, ma ci piace segnalare quello che dà il titolo all’opera “Perfect Journey” con il sassofono di Chase Baird e, ai cori, la voce di Fabiana Rosciglione; mentre in “Zero Gravity” canta Max Calò; il rap di “Paint the picture”, la rivisitazione di “September” in una orchestrazione di ampio respiro, “Angel Eyes”, con la voce di Fabiana Rosciglione, e il caldo sax soprano di Paolo Recchia.

E non manca la poesia in questi brani. Uno per tutti “Zero Gravity”, da cui estrapoliamo queste parole che danno il senso di quanto la musica possa aiutare tutti noi a vivere meglio:

un luogo magico, uno spazio vibrante / caldo e morbido/ niente sembra come pensiamo/ come un sogno senza fine/ raggiungiamo le stelle/ e andiamo dove tutto ciò che sentiamo è melodia/ arrenditi allora e renditi conto che la musica è l’unico rimedio possibile.

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