Sempre più importanti i progressi nelle terapie e delle tecnologie utilizzate in medicina estetica, con ricadute importanti sui risultati…
…Ma la vocazione primaria di questa disciplina resta la prevenzione dell’invecchiamento, di quello cutaneo come di tutto l’organismo, che vanno di pari passo. E una sessione del congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) – svoltosi a Roma nei giorni sscorsi – è stata proprio dedicata a questo tema, per ribadire l’importanza della visita medica del paziente che si rivolge al medico estetico. “Questa disciplina – ricorda la dottoressa Rosanna Catizzone, coordinatrice generale delle sezioni locali SIME e consigliera SIME – sin dalla fondazione della SIME nel 1975 e della Scuola internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Fatebenefratelli (1990), ha l’obiettivo dichiarato di prendersi cura delle persone, non solo correggendo gli inestetismi, ma anche attraverso la valutazione del suo stato di salute generale, del suo vissuto, dei suoi pensieri e delle sue aspettative. Per questo, pone in primo piano la relazione medico paziente, che rende il paziente consapevole dei benefici e dei limiti delle terapie, delle possibili complicanze ed effetti collaterali e gli permette di acquisire una visione realistica rispetto ai risultati di terapie validate dalla letteratura scientifica”.
La SIME ha dunque deciso di effettuare, attraverso le sue sezioni locali, una raccolta dati che ha coinvolto i Coordinatori regionali e alcuni soci volontari. Il periodo di riferimento di questa ricerca è relativo agli anni 2021-2022. E i risultati dimostrano che, effettuare una visita medica completa e accurata, consente di fare diagnosi precoce di patologie anche importanti che il paziente non sa di avere. Nel corso delle visite di medicina estetica effettuate in questo biennio, in pazienti che richiedevano una terapia per adiposità localizzata dell’addome, sono stati diagnosticati 35 casi di sindrome metabolica, un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari (ictus e infarto), diabete, neoplasie. In un gruppo di pazienti di età compresa tra i 30 e i 40 anni, che si erano rivolte al medico estetico per smagliature del seno, capezzoli soprannumerari o per la presenza di nevi, sono stati diagnosticati 8 casi di cancro della mammella. In altre pazienti, che si erano recate dal medico estetico per un aumento di volume dell’addome, sono stati riscontrati tumori dell’utero, casi di fibromiomatosi uterina e una carcinosi peritoneale.
Importanti i numeri delle patologie dermatologiche individuate nel corso della visita: 34 melanomi, 41 carcinomi spinocellulari, 74 basaliomi, 2 casi di lentigo maligna, 2 lichen planus, 40 cheratosi attiniche; si tratta di pazienti di 35-75 anni che si erano rivolte al medico estetico per effettuare filler, tossina botulinica, laser, peeling. Molto frequenti anche le diagnosi di patologie tiroidee; dall’indagine effettuata sono emersi 20 casi di ipotiroidismo, 35 di ipertiroidismo, 16 di tiroidite di Hashimoto, 2 neoplasie tiroidee. Tra le altre diagnosi effettuate nello studio del medico estetico spuntano anche adenomi dell’ipofisi, ovaio policistico, insufficienza venosa cronica, depressione, dismorfofobia, anoressia, bulimia, reflusso gastro esofageo, celiachia. Il caso più singolare è quello di un paziente che si era rivolto al medico estetico per una ptosi (caduta) palpebrale e nel quale è stata fatta diagnosi di miastenia grave.
Il medico estetico insomma è un professionista a tutto tondo, un medico attento alla salute del paziente, sotto tutti i punti di vista. “I risultati di questa indagine – conclude il professor Emanuele Bartoletti, presidente della SIME – dimostrano che un medico estetico adeguatamente formato può realizzare a pieno quella che è la più nobile vocazione della medicina estetica intesa come medicina preventiva, mirata al benessere psico-fisico del paziente. Risultati questi possibili solo grazie ad una solida formazione, come quella acquisita dai medici formati alla Scuola internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Fatebenefratelli che, dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia, seguono un corso quadriennale in medicina estetica. E i risultati di questa ricerca, una volta in più, ribadiscono l’importanza di affidare esclusivamente ai medici le terapie di medicina estetica. Chi viene da noi per fare un filler, oltre a correggere un difetto, può ricevere una diagnosi in grado di salvargli la vita”.