lunedì, Dicembre 23, 2024
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CIMITERO MONUMENTALE: UN’ARTISTICA TOMBA

di Carlo Radollovich

Un monumento funebre del tutto particolare, dedicato alla famiglia Bernocchi (il cui capostipite, Antonio, fu un conosciuto imprenditore dell’industria tessile), spicca per la straordinaria spirale che lo caratterizza e per i personaggi che vi sono stati scolpiti.

Progettato dall’architetto Alessandro Milani e meravigliosamente lavorato dallo scultore Giannino Castiglioni (vedi foto), autore in vita di ben settecento opere scultoree, esso fu costruito in diverse “tranche” dal 1931 al 1936.

Secondo un preciso desiderio di Antonio Bernocchi (1859 – 1930), fu dato ordine di tracciare a livello scultoreo il cammino della “Via Crucis”. Si tratta di un modello raffigurato e tramandato a suo tempo dai frati francescani e che risulta intriso di un significato assai tragico: infatti, si osserva ben evidenziata la morte di Gesù, condannato alla crocifissione perché il suo messaggio non era stato compreso e addirittura rifiutato.

Anche se in modo non esageratamente sensazionale, si potrebbe scorgere nel monumento una sorta di “Scala Coeli” ove si osserva, alla base dello stesso, la triste dimensione della figura umana, schiacciata sotto il peso della costruzione marmorea. Tuttavia, poi si sale sino alla cima della tomba, ove il profilo di un cavaliere alato sembra evocare il rifiuto di vecchi abiti, tipici della immutata o instabile condizione umana.

Ad un certo punto la spirale si interrompe improvvisamente, in modo brusco, quasi si voglia alludere all’impossibilità di immaginare, facendo leva con la sola visione terrena, quale mondo possa celarsi tra i confini dell’aldilà.

Come per la torre di Babele, anche la “Via Crucis” cerca di rendere manifesti i vari momenti dell’iniziazione spirituale dell’essere umano. Egli cerca in ogni caso di coltivare un’ultima speranza: l’ascensione al Cielo con tutto ciò che un suo ardente desiderio reclama. Il desiderio di poter godere della presenza di Dio, cercando di colloquiare con Lui usando lo stesso linguaggio degli angeli.

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