mercoledì, Aprile 24, 2024
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VILLA CLERICI, IN VIA TERRUGGIA (NIGUARDA)

di Carlo Radollovich

Non è conosciutissima questa elegante villa, forse perché abbastanza decentrata e in considerazione del fatto che era rimasta per molto tempo chiusa ai visitatori, a seguito dei numerosi e necessari restauri.

Essa fu costruita nella prima metà del Settecento su progetto di Francesco Croce (1696 – 1773), già architetto capo della Veneranda Fabbrica del nostro Duomo, dietro specifica ordinazione della famiglia Clerici. Venne successivamente acquistata dai conti Melzi, fu poi sede di una filanda e infine abbandonata poco dopo il primo conflitto mondiale, ovviamente spogliata di qualsiasi arredo. Finalmente, nel 1927, essa fu recuperata grazie all’associazione “Casa di Redenzione Sociale” per la riabilitazione e il recupero di persone che avevano già scontato la pena, associazione poi trasferitasi un edificio attiguo.

Classificata come museo, la villa è comunque nota per aver rappresentato in Italia uno dei primi tentativi di riunire al suo interno opere d’arte di natura esclusivamente sacra. Un certo Dandolo Bellini, valido artista, architetto, soprattutto grande appassionato d’arte, grande amico e collaboratore di Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, riuscì a raccogliere qui nel corso del XX secolo oltre duecento opere d’arte, senza contare i numerosi disegni, gli artistici bronzi e i gessi che sono conservati nei depositi della villa.

Tra gli artisti presenti, solo per citarne alcuni, segnaliamo i nomi di Bodini, Carena, Carpi, Manfrini, Manzù, Minguzzi, Usellini, mentre una sala è interamente dedicata allo scultore Francesco Messina (1900 – 1995) di cui sono osservabili oltre quaranta pezzi.

Nelle sale inferiori si conservano importanti affreschi di fine Settecento. Suggeriamo, per concludere, di dare un’occhiata ai due parchi che circondano la villa, ove si possono rimirare fontane, diverse statue nonché due caratteristici teatri all’aperto. A proposito di statue, segnaliamo che quella raffigurante San Giovanni era in origine collocata a lato del Naviglio. Essendosi praticamente sbriciolata sotto i bombardamenti del 1943, essa venne ricostruita per poi essere posata nella villa Clerici.

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